Due scenari sono al vaglio per le chiusure totali del traforo del Monte Bianco a partire dal 2030, necessarie per rinnovare un tratto di volta lungo 5,4 chilometri nella galleria inaugurata sessant’anni fa. Il primo prevede la prosecuzione del modello attuale, con lo stop al traffico per circa tre mesi e mezzo ogni anno, da inizio settembre a metà dicembre, per una durata complessiva stimata in quindici anni. Il secondo ipotizza invece una chiusura unica e prolungata di circa tre anni e mezzo consecutivi, che consentirebbe di completare in un’unica fase l’intera opera di rifacimento.
A rendere note le due possibilità è il deputato francese dell’Alta Savoia Xavier Roseren, che ha lanciato una consultazione online per definire la propria posizione. Francia e Italia, attraverso la commissione intergovernativa del traforo, dovranno scegliere entro il 2026 quale soluzione adottare. Nel frattempo la prefettura dell’Alta Savoia ha chiesto ai parlamentari di esprimersi entro venerdì sul calendario dei lavori.
Nel documento diffuso da Roseren e redatto insieme ad Atmb (Autoroute et Tunnel du Mont Blanc), si legge che i due modelli di intervento garantiscono gli stessi standard di sicurezza, ma con un diverso impatto economico sui flussi turistici, logistici e industriali che gravitano intorno al valico. La scelta finale dirà se si preferirà la continuità dei traffici o la rapidità del cantiere.