È fissata per domani, martedì 21 ottobre, davanti alla Prima sezione penale della Corte di Cassazione, a Roma, l’udienza relativa ai ricorsi presentati contro la sentenza d’appello-bis del processo Geenna, l’inchiesta della Dda e dei carabinieri di Aosta che nel 2019 aveva acceso i riflettori su presunte infiltrazioni della ’ndrangheta in Valle.
La Suprema Corte sarà chiamata a pronunciarsi sui ricorsi dei legali del ristoratore aostano Antonio Raso, condannato a otto anni di reclusione nell’appello-bis celebrato a Torino, e degli ex consiglieri comunali di Aosta Nicola Prettico e Alessandro Giachino, condannati entrambi a sei anni e otto mesi per associazione di tipo mafioso.
Sarà esaminata anche l’impugnazione, presentata dalla Procura generale, contro l’assoluzione di Monica Carcea, ex assessora comunale di Saint-Pierre, accusata di concorso esterno in associazione mafiosa e prosciolta “perché il fatto non sussiste”.
Con la sentenza del 30 settembre 2024, la Corte d’appello di Torino aveva disposto che Raso, Prettico e Giachino risarcissero le parti civili – Regione Valle d’Aosta (30 mila euro), Comune di Aosta (20 mila), Comune di Saint-Pierre e associazione Libera (5 mila ciascuno) – a titolo di provvisionale.
Gli imputati, tramite i propri difensori, hanno sempre ribadito la propria estraneità ai fatti.
L’appello-bis era stato disposto dopo che, nel gennaio 2023, la Cassazione aveva annullato le precedenti condanne, rilevando la necessità di “colmare alcune lacune motivazionali” nella sentenza d’appello originaria.