Economia - 15 ottobre 2025, 16:44

La Valle brinda alla sostenibilità: tre cantine valdostane nella Guida Slow Wine 2026

Riconoscimenti a Di Barrò, Elio Ottin e La Vrille. La nuova edizione punta sulla leggerezza del vetro e sulla forza dei territori di montagna

La Valle brinda alla sostenibilità: tre cantine valdostane nella Guida Slow Wine 2026

Anche la Valle d’Aosta sarà protagonista alla presentazione nazionale della Guida Slow Wine 2026, in programma sabato 18 ottobre al Superstudio Maxi di Milano. Tre le aziende valdostane invitate alla degustazione: Di Barrò, Elio Ottin e La Vrille, realtà che rappresentano al meglio la qualità, la sostenibilità e il legame con la viticoltura di montagna.

Nell’edizione di quest’anno, la Valle d’Aosta ha ottenuto due Chiocciole, una Bottiglia e una Novità, confermandosi un territorio piccolo ma di grande carattere. I riconoscimenti, assegnati da una rete di oltre 250 collaboratori che visitano personalmente tutte le cantine recensite, premiano non solo la qualità del vino ma anche la coerenza dei produttori con i valori di Slow Food: rispetto per la terra, visione etica e attenzione all’ambiente.

Il 2024 è stato un anno difficile per la viticoltura valdostana: piogge anomale, temperature elevate e forti attacchi di peronospora hanno ridotto la produzione fino al 40%. Tuttavia, il settore mostra segnali di rinnovamento, anche grazie al lavoro del Consorzio Vini Valle d’Aosta, ora guidato dal giovane Nicolas Bovard, che punta su pratiche agronomiche più consapevoli e sulla gestione delle risorse idriche in un contesto di cambiamento climatico.

La guida introduce inoltre una novità significativa: l’indicazione della grammatura del vetro per ogni bottiglia recensita, in linea con l’appello di Slow Wine a ridurre il peso medio delle bottiglie a meno di 450 grammi entro il 2026. Un segnale concreto verso una filiera più sostenibile, coerente con il tema scelto per la presentazione milanese, “Il futuro è leggero”.

Dalle vigne di montagna alle grandi vetrine nazionali, le cantine valdostane confermano che anche nei territori più piccoli la qualità nasce dal rispetto per la terra, dal coraggio di innovare e da un profondo senso di identità.

red.laprimalinea.it

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