Cronaca - 11 ottobre 2025, 07:52

Autopsia sul cacciatore ucciso per errore da 19enne valdostano

Soltanto dopo l'esame necroscopico di Armando Dalla Bona potrà essere dato il nulla osta alle esequie

Armando Dalla Bona

Armando Dalla Bona

Sarà l’autopsia, attesa nei prossimi giorni, a chiarire i contorni dell’incidente di caccia costato la vita ad Armando Dalla Bona, 82 anni, di Montanaro, colpito da un colpo di fucile domenica scorsa nei boschi di Locana.

A sparare è stato un 19enne valdostano, ora residente a Castellamonte, che partecipava insieme al padre alla stessa battuta al cinghiale. Secondo la prima ricostruzione dei carabinieri, coordinati dal pubblico ministero Elena Parato della Procura di Ivrea, il giovane avrebbe esploso un colpo dopo aver percepito un movimento nella vegetazione, credendo di trovarsi di fronte a un animale. Il proiettile ha invece raggiunto il compagno di squadra, uccidendolo sul colpo.

L’inchiesta ipotizza il reato di omicidio colposo, ma molto dipenderà dagli esiti degli accertamenti medico-legali. Dalla Bona, secondo quanto emerso, non indossava il giubbotto arancione ad alta visibilità previsto dalle norme di sicurezza per le battute collettive. Un dettaglio che, nella dinamica dei fatti, potrebbe aver avuto un peso decisivo.

Ex lavoratore della Singer, Dalla Bona era una figura molto conosciuta nel Canavese: volontario della Croce Rossa di Montanaro e presidente dei Tiratori canavesani di Lessolo, da sempre appassionato di caccia e attività all’aria aperta.

 

Nel frattempo, in attesa del nulla osta della magistratura, i funerali restano sospesi. 

 

pa.ga.

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