Mentre l’Italia celebra il suo patrono nazionale, San Francesco d’Assisi, il mondo è attraversato da venti di guerra. Dall’Ucraina al Medio Oriente, dai conflitti dimenticati in Africa alle tensioni crescenti in Asia, il messaggio del Santo di Assisi risuona come un grido contro la violenza, l’odio e la distruzione. San Francesco non è solo il patrono d’Italia ma anche il simbolo di una pace radicale, vissuta con gesti concreti. Nel 1219, durante le Crociate, attraversò le linee di battaglia per incontrare il sultano Malik al-Kamil in Egitto, non per combattere, ma per dialogare. Un gesto che oggi appare rivoluzionario.
Quest’anno, con un voto storico alla Camera dei Deputati, il governo ha approvato il ritorno del 4 ottobre come festa nazionale dedicata a San Francesco d’Assisi. La proposta, sostenuta da un ampio fronte parlamentare, attende ora la ratifica definitiva del Senato, ma l’approvazione appare quasi certa. L’obiettivo è quello di istituire la celebrazione in occasione della ricorrenza dell'800esimo anniversario della morte di San Francesco d'Assisi in programma nel 2026. Se confermata, la giornata tornerà ad avere effetti civili con scuole chiuse, maggiorazioni salariali per chi lavora, e celebrazioni ufficiali in tutto il Paese.
La festa era stata abolita nel 1977, ma oggi, a quasi cinquant’anni di distanza, si riscopre il valore universale del Santo: “Un messaggio di pace, dialogo, fratellanza, attenzione agli ultimi e all’ambiente”, ha dichiarato il portavoce dei frati di Assisi. Il suo abbraccio al diverso, il suo dialogo con il sultano d’Egitto, la sua preghiera silenziosa nei boschi sono gesti che parlano a un mondo diviso. In suo nome, oggi si moltiplicano le iniziative per la riconciliazione, l’accoglienza e la giustizia sociale. Valori che oggi sembrano più urgenti che mai. Nel 2025, con milioni di profughi, civili sotto le bombe e nazioni divise, il Cantico delle Creature di Francesco diventa una preghiera globale: “Laudato si’, mi’ Signore, per quelli che perdonano per lo tuo amore”.
Il suo invito alla fraternità universale è un antidoto alla logica del nemico.