A circa metà dello spoglio delle schede per le elezioni regionali in Valle d’Aosta si conferma la netta affermazione delle forze autonomiste. L’Union valdôtaine guida la competizione con il 31,55% dei consensi, seguita dagli Autonomisti di centro al 14,2%. Un risultato che rafforza il peso delle forze storicamente legate all’autonomia valdostana.
Tra i partiti della maggioranza uscente, il Partito Democratico si attesta all’8,35%, consolidando la sua presenza senza però registrare significativi balzi in avanti.
Situazione più complessa nel campo del centrodestra, che si è presentato in un’unica coalizione. Qui emerge il sorpasso interno: Fratelli d’Italia al momento è all'11,2%, ma deve fronteggiare l’avanzata di Forza Italia-La Renaissance, che con il 10,26% ottiene un risultato superiore alle aspettative. In caduta libera, invece, la Lega, che passa dal 23,9% raccolto nel 2020 all’attuale 8,49%, segnando il tracollo più evidente di questa tornata elettorale, a meno di repentini capovolgimenti, difficilmente ipotizzabili a questo punto dello spoglio.
Sul versante della sinistra, due liste si contendono la soglia per entrare in Consiglio Valle: Avs-Rete civica è al 6,43%, mentre Vda Aperta ha perso terreno con il 5,51%.
Il quadro, ancora parziale, evidenzia dunque una forte riaffermazione delle sigle autonomiste, un centrodestra spaccato nei rapporti di forza interni e un elettorato progressista che cerca spazio attraverso nuove, possibili aggregazioni.