Corrado Zani, 59 anni tra pochi giorni, immobiliarista molto conosciuto a Saint-Vincent, è in corsa per la carica di sindaco alle elezioni comunali del prossimo 28 settembre. Una candidatura che ha sollevato inevitabili interrogativi in paese: può un uomo d’affari così radicato nel tessuto immobiliare e commerciale locale amministrare il Comune senza entrare in conflitto con i propri interessi privati?
Zani è amministratore unico della 3FZ Srl, società che ha gestito il Paradise Hotel & Wellness, '4 Stelle' in viale Piemonte e che nel tempo ha ceduto rami d’azienda nel settore della ristorazione. Nel capitale sociale compaiono anche il padre Giovanni (50%) e la madre Carla Vacquin (10%). La famiglia ha acquistato la società nel 2008 con un atto notarile rogato ad Aosta.
Accanto alla 3FZ, Zani è stato ed è rappresentante legale di diverse altre società come la Lamca Srl, con sede a Torino, attiva nella gestione di beni immobili propri, in comproprietà con l’imprenditore Luca Minini; vi è stata poi la Free Time Srl, anch’essa con sede a Torino ma con base operativa a Saint-Vincent, attiva nelle scommesse e nel settore dei giochi, con partecipazioni divise tra Zani (33%), Minini (33%), Marco Eugenio Manfredi (33%) e Flavio Del Mauro (1%).
Quest’ultima società ha gestito la sala scommesse di piazza Monte Zerbion, la sala giochi 'La Chance' di via Ponte Romano e altri locali a Saint-Vincent, con licenze comunali rilasciate tra il 2014 e il 2017.
Un patrimonio immobiliare diffuso
Corrado Zani figura come titolare o comproprietario di diversi immobili tra Saint-Vincent, Châtillon, Verrès e Torino. A Saint-Vincent, tra via Roma e via Marconi, risultano a lui intestati negozi e unità commerciali di pregio, oltre a terreni e box. Mesi or sono Zani ha acquistato immobili messi all'asta dal Casino de la Vallée, la cui proprietà è peraltro detenuta per l'1% dal Comune di St-Vincent. A Châtillon è proprietario di un negozio in via Umberto I; a Verrès possiede un complesso di immobili in località Torille, tra cui un fabbricato a destinazione speciale. A Torino detiene la nuda proprietà di un appartamento in via Paolo Sarpi.
La madre, Carla Vacquin, almeno sino a pochi anni fa risultava intestataria di un vero e proprio patrimonio immobiliare parallelo: una quindicina di alloggi, esercizi commerciali e box, oltre a 25 terreni, concentrati soprattutto a Saint-Vincent.
Il nome di Corrado Zani è emerso recentemente nelle carte della vicenda della villa del conte Zorli, erede di uno dei fondatori del Casino de la Vallée; dallo stesso Zani affittata a canone ridotto e successivamente al centro di una querelle giudiziaria per la presunta sparizione di arredi e opere d’arte. Le denunce penali presentate da alcuni membri della famiglia Zorli hanno portato a indagini e successive archiviazioni, ma hanno contribuito ad alimentare l’immagine di un imprenditore abile a muoversi tra affari immobiliari e situazioni controverse.
È in questo contesto che Zani ha deciso di candidarsi alle comunali. Una scelta che solleva più di un legittimo interrogativo: come potrà un sindaco-immobiliarista gestire pratiche urbanistiche, piani regolatori e licenze senza doversi costantemente astenere per interessi diretti? Quale trasparenza potrà garantire in un Comune dove i suoi affari occupano già una porzione rilevante del tessuto economico e immobiliare? Non c’è il rischio che l’ente locale si trasformi in un’estensione del suo sistema societario e patrimoniale? La risposta del candidato sindaco a tali dubbi, va sottolineato, è decisa: vuole cambiare il volto di Saint-Vincent "con una logica da imprenditore" e non potrebbe essere diversamente, considerato il suo curriculum degno della più marcata realpolitik. Una visione politica basata su questioni pratiche piuttosto che su principi universali o etici, evitando ogni premessa di natura ideologica.
La candidatura di Corrado Zani va oltre il semplice confronto politico tra liste. È un caso unico tra le tante 'sfide' che vedono in campo in Valle gli aspiranti sindaci; è il banco di prova di un’intera comunità chiamata a decidere se affidare la guida del paese a un uomo che incarna – nel bene e nel male – un sistema di potere economico e immobiliare radicato a Saint-Vincent.