Cronaca - 19 settembre 2025, 23:00

Furti in abitazione, assemblea 'infuocata' nella plaine; nessun limite alle segnalazioni ma no alle ronde

La popolazione ha partecipato attivamente all'incontro con le Forze dell'ordine

La popolazione ha partecipato attivamente all'incontro con le Forze dell'ordine

Oltre duecento persone hanno affollato nella serata di venerdì 19 settembre una sala della scuola di Plan Félinaz a Charvensod per incontrare le Forze dell’ordine dopo l’ondata di furti che nelle ultime settimane ha colpito Charvensod, Pollein, Gressan, Jovençan e le frazioni limitrofe. A condurre l’incontro, il commissario capo della Questura di Aosta Francesca Pescara Di Diana e il tenente dei carabinieri di Aosta Paolo Carraro, comandante del Nucleo Operativo Radiomobile (foto sotto) - presentati dal sindaco di Charvensod, Ronny Borbey - che hanno ribadito la linea della prevenzione fondata sulla collaborazione continua e concreta tra cittadini e istituzioni.

Polizia e carabinieri hanno assicurato che i controlli sono stati potenziati, con più pattuglie sul territorio e che nel contempo proseguono intense attività investigative volte a individuare gli autori dei colpi. Ma la popolazione, provata dai continui raid dei ladri, ha espresso tutta la sua esasperazione, raccontando episodi di intrusioni e tentativi di furto e manifestando una certa difficoltà ad accordare piena fiducia alle Forze dell'ordine attive sul territorio, pur riconoscendone il grande impegno.

Alcuni residenti hanno ammesso di essersi già organizzati in ronde spontanee, convinti di dover presidiare personalmente il territorio. Una scelta che però ha trovato il netto rifiuto delle Forze dell’ordine: “Le ronde rappresentano un problema di ordine pubblico – hanno spiegato Pescara Di Diana e Carraro – e rischiano di spostare l’attenzione delle indagini dai ladri ai cittadini  che si ergono a 'giustizieri'; non è questa la strada giusta”.

L’indicazione è stata chiara: stop ronde, si a un controllo ragionato del territorio e non c'è limite alle segnalazioni 'serie' rivolte al 112. Benvenute le chat WhatsApp 'di quartiere', dunque, ma solo come strumento per raccogliere e trasmettere alle pattuglie informazioni su persone, auto o movimenti sospetti.

Sono stati anche ribaditi i consigli pratici per la prevenzione: tenere in casa poco denaro e pochi gioielli, sensibilizzare i vicini per un mutuo controllo, simulare la presenza di persone lasciando accese luci e televisione nelle ore serali.

L’appello delle Forze dell’ordine, in sostanza, resta lo stesso: “Collaborazione, non improvvisazione”.

pa.ga.

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