Eventi e appuntamenti - 18 settembre 2025, 06:43

Al Castello Gamba di Chatillon tre eventi per la mostra 'Glacial Threads'

Al Castello Gamba di Chatillon tre eventi per la mostra 'Glacial Threads'

C’è ancora tempo fino a domenica 28 settembre per visitare la mostra “Glacial Threads. Dalle Foreste ai Tessuti del Futuro”, firmata da Michelangelo Pistoletto e Cittadellarte, allestita nelle sale del Castello Gamba – Museo di Arte moderna e contemporanea della Valle d’Aosta a Châtillon.

Curata da Fortunato D’Amico, la mostra offre un’immersione profonda nel pensiero e nella pratica artistica di Michelangelo Pistoletto, figura di spicco dell’arte contemporanea internazionale e già uno tra i più influenti protagonisti dell’Arte Povera. Partendo dal progetto Glacial Threads: From Forest to Future Textiles, promosso da Lenzing Group con Cittadellarte, l’esposizione indaga il legame tra arte, sostenibilità e moda rigenerativa. Al centro la tutela dei ghiacciai e i cambiamenti socio-ecologici con una particolare attenzione per l'arco alpino.

Attraverso installazioni immersive, materiali interattivi e alcune opere simbolo del maestro biellese il percorso accompagna i visitatori in un viaggio visivo e sensoriale: dalle foreste, simbolo di equilibrio naturale, ai tessuti del futuro, emblema di un’evoluzione responsabile. Un’esperienza che mette in luce il ruolo cruciale delle pratiche sostenibili e circolari nell’affrontare le sfide ambientali globali.

 A completamento della visita alla mostra tre appuntamenti aperti al pubblico arricchiscono l’esperienza espositiva, offrendo spunti di riflessione tra scienza, sostenibilità, storia e cultura sportiva.

Sabato 20 settembre alle ore 16.30 “Ecosistema della Montagna”: Clara Pogliani di Accademia Unidee dialoga con Carlo Covini di Lenzing e Paola Deda delle Nazion Unite. Un confronto aperto tra arte, scienza e istituzioni internazionali sull’ecosistema montano, luogo fragile e cruciale per l’equilibrio climatico globale. A partire dall’esperienza concreta dei geotessili biodegradabili applicati alla protezione dei ghiacciai, si riflette su come innovazione, sostenibilità e responsabilità collettiva possano intrecciarsi in un nuovo modello di sviluppo. Clara Pogliani introduce il dialogo con una visione formativa e culturale, Carlo Covini racconta l’impegno industriale di Lenzing tra foreste, tessuti e moda sostenibile, mentre Paola Deda porta lo sguardo delle Nazioni Unite sulle politiche ambientali e sul futuro delle comunità alpine. Un’occasione per ripensare la montagna come laboratorio di trasformazione ecologica e sociale. 

Segue, sabato 27 settembre alle ore 16.30, “Controstoria dell’alpinismo”: Maria Canella di Accademia Unidee dialoga con Andrea Zannini ordinario di Storia moderna all’Università degli Studi di Udine e autore del volume “Controstoria dell’alpinismo” (Laterza, 2024). Chi ha inventato l’alpinismo? Davvero è cominciato tutto con la salita di Francesco Petrarca al Mont Ventoux? Oppure sono stati gli illuministi del Settecento? O, ancora, i viaggiatori ed esploratori inglesi dell’Ottocento? E se invece fossero stati gli uomini e le donne che da sempre abitano le Alpi a diffondere la passione per le vette? Rivoluzionando il modo di guardare alle Alpi e alla storia della frequentazione delle terre alte, Zannini ricostruisce decine di salite compiute tra Seicento e Ottocento da cacciatori, raccoglitori di cristalli, artigiani, garzoni di monasteri, notabili di villaggi e religiosi. Una rilettura originale delle origini dell’alpinismo, che sposta il racconto dalle imprese eroiche ai saperi delle popolazioni alpine, protagonisti finora dimenticati. Un viaggio nel tempo che restituisce centralità alle comunità locali e alla loro profonda relazione con le terre alte. 

Infine, domenica 28 settembre, finissage della mostra con l’incontro “Montagna consapevole e cultura dello sport” condotto da Maria Canella e Sergio Giuntini, Presidente della Società Italiana degli Storici dello Sport. I partigiani, assai più che nelle città, nascono in montagna. Molti di loro, prima di aderire alla Resistenza avevano maturato esperienze alpinistiche e da queste avevano ricavato le conoscenze tecniche e ambientali necessarie per poter condurre la guerriglia in collina e in alta quota. Un affresco corale tra alpinismo, guerra e memoria, che racconta figure come Tita Piaz, Riccardo Cassin, Ettore Castiglioni, Cesare Maestri, ma anche autori come Primo Levi, Giorgio Bocca, Massimo Mila e Gianni Brera, testimoni di un’epoca in cui la montagna è stata scuola di coraggio, libertà e resistenza. Spazio anche alle protagoniste femminili che vinsero il doppio pregiudizio che precludeva loro il diritto di essere alpiniste e partigiane. Con spirito di sacrificio e aneliti di libertà, la Resistenza sugli Appennini e sulle Alpi ha temprato la forza morale di una generazione: i ribelli della montagna.

info Castello Gamba - red.laprimalinea.it

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