Themis e Metis - 10 settembre 2025, 12:04

Sicurezza in silenzio; il decreto che non fa domande, ma ne solleva molte

Immagine generata con I.A.

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L'argomento sulle nuove norme 'di polizia' rimane di scottante attualità. Con 109 voti favorevoli, 69 contrari e un’astensione, il Senato ha approvato in via definitiva il Decreto Sicurezza voluto dal governo Meloni, convertendolo in legge della Repubblica il 5 giugno scorso. Il provvedimento, già passato alla Camera il 29 maggio con voto di fiducia, è stato blindato anche al Senato, impedendo l’esame di oltre 900 emendamenti. Un passaggio parlamentare rapido e poco discusso pubblicamente, nonostante l’impatto profondo che il testo avrà sul sistema penale italiano e sul diritto di protesta.

Durante la votazione finale, l’opposizione aveva inscenato una protesta simbolica: senatori di PD, M5S e Alleanza Verdi-Sinistra si sono seduti a terra davanti ai banchi del governo, intonando cori di “vergogna” e costringendo il presidente del Senato Ignazio La Russa a sospendere temporaneamente la seduta.

Il decreto introduce 14 nuovi reati e nove aggravanti, rafforzando l’impianto repressivo in materia di ordine pubblico, immigrazione e sicurezza urbana. Tra le misure più discusse, la criminalizzazione della resistenza passiva, dei blocchi stradali e ferroviari, e delle occupazioni abusive. Azioni che fino a ieri rientravano nell’ambito amministrativo o erano depenalizzate, diventano ora reati penali punibili con la reclusione.

Uno dei punti più controversi è il nuovo reato di occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui, punito fino a sette anni di carcere. In caso di occupazione illegittima, la polizia giudiziaria potrà disporre il rilascio immediato dell’immobile anche senza mandato del giudice, una deroga significativa alle procedure ordinarie.

Sul fronte delle proteste, chi blocca una strada con il proprio corpo rischia fino a un mese di reclusione o una multa di 300 euro. Se il blocco è organizzato da più persone, la pena sale da sei mesi a due anni. Viene introdotta anche un’aggravante per il danneggiamento di beni con violenza o minaccia, con pene fino a cinque anni e multe fino a 15mila euro. Il deturpamento e imbrattamento di beni pubblici, come graffiti e scritte, sarà punito con reclusione da sei mesi a un anno e mezzo.

Particolarmente severa la norma che inasprisce le sanzioni per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, soprattutto se finalizzate a impedire la costruzione di opere pubbliche o infrastrutture strategiche. In caso di conseguenze gravi, la pena può arrivare fino a vent’anni.

Il decreto introduce anche il reato di “rivolta” nei penitenziari e nei centri di trattenimento per migranti, punendo con uno a cinque anni di carcere anche la semplice resistenza passiva. Se dalla rivolta derivano lesioni gravi o morte, la pena può salire fino a diciotto anni.

Sul versante delle forze dell’ordine, il decreto rafforza le tutele: poliziotti, vigili del fuoco e militari indagati per fatti legati al servizio non sono più sospesi automaticamente. Lo Stato coprirà le spese legali fino a 10mila euro per ogni fase del processo, salvo gravi negligenze. Inoltre, viene previsto un investimento di oltre 20 milioni di euro in tre anni per dotare le forze di polizia di bodycam e sistemi di videosorveglianza. Gli agenti potranno portare armi private anche fuori servizio e sarà esteso il potere di arresto in flagranza differita per lesioni gravi a pubblico ufficiale durante manifestazioni.

Non è tutto, il decreto interviene anche su altri fronti inasprendo le pene per reati contro il patrimonio e la persona, introducendo aggravanti per reati commessi in stazioni e mezzi di trasporto. Crea il nuovo reato di truffa aggravata contro gli anziani, punito con pene da due a sei anni e multe fino a 3mila euro. Viene ampliato il Daspo urbano, esteso anche a soggetti non condannati in via definitiva.

Sul piano delle politiche sociali e migratorie, il decreto vieta completamente la cannabis light, rendendo illegale la lavorazione e il commercio delle infiorescenze di canapa, indipendentemente dal contenuto di THC. Per acquistare una SIM card sarà necessario il permesso di soggiorno. Le donne incinte o con figli piccoli potranno essere detenute in carcere ordinario, anziché in strutture a custodia attenuata, eliminando la discrezionalità del giudice.

Infine, estende da tre a dieci anni il termine per revocare la cittadinanza a chi viene condannato per terrorismo, introduce nuove misure di assistenza per le vittime dell’usura e modifica la gestione dei beni confiscati alle mafie. In tema di intelligence, le tutele per gli agenti dei servizi segreti diventano permanenti; potranno compiere determinati reati se autorizzati dal Presidente del Consiglio, come partecipazione ad associazioni sovversive o direzione di organizzazioni eversive. È stata invece eliminata la norma che avrebbe obbligato università e pubbliche amministrazioni a collaborare con i servizi in deroga alla privacy.

Il decreto sicurezza, passato con discrezione e in tempi stretti, rappresenta un cambio di rotta profondo nel rapporto tra Stato e cittadino. Un testo che, secondo le opposizioni e diverse organizzazioni internazionali, rischia di comprimere il diritto di protesta e di colpire in modo sproporzionato le fasce più vulnerabili della società. Ma per il governo, è il segno di uno Stato che “torna forte”...

red.laprimalinea.it

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