Religio et Fides - 01 settembre 2025, 10:35

Primo di settembre; il giorno in cui tutto ebbe inizio

“The Pillars of Creation” by James Webb Space Telescope. Credit: NASA, ESA, CSA, STScI.

“The Pillars of Creation” by James Webb Space Telescope. Credit: NASA, ESA, CSA, STScI.

Da qualche decennio, l'1 settembre è diventato una data significativa per molte comunità cristiane. È il giorno in cui si celebra la Creazione, una festa che affonda le radici nella tradizione antica e che oggi assume un valore ecumenico e universale.

La scelta dell'1 settembre non è casuale. Nella tradizione ortodossa, questo giorno segna l’inizio dell’anno liturgico e, secondo il calendario bizantino, coincide con l’inizio della creazione del mondo, ovvero il momento in cui Dio disse “Sia la luce”. Un simbolismo potente, che ha attraversato i secoli e che oggi viene riscoperto alla luce delle sfide ambientali contemporanee.

Nel 1989, il Patriarca Ecumenico Dimitrios ha rilanciato questa data come giornata di preghiera per il creato, invitando i fedeli a ringraziare per il dono della vita e a chiedere protezione per la Terra. Papa Francesco ha raccolto questo invito nel 2015, istituendo per la Chiesa cattolica la Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura della Creazione. Da allora, l'1 settembre apre ufficialmente il “Tempo del Creato”, una stagione che si estende fino al 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi, patrono dell’ecologia.

Questa celebrazione non si limita a un gesto simbolico. È un invito a contemplare il mistero della Creazione in tutta la sua vastità che non si ferma solo alla Terra, ma si estende verso l’intero cosmo. Non solo la natura, ma anche il tempo, la materia, la luce… il mondo non è semplicemente un luogo da abitare, ma un dono da custodire.

La scienza moderna ci ha mostrato che l’universo ha avuto un inizio, e in questo, paradossalmente, ha confermato l’intuizione antica della fede. Il Big Bang, con la sua esplosione di luce e materia, risuona con le parole della Genesi: “Sia la luce”. E così, l'1 settembre diventa anche un giorno per meravigliarsi, per tornare alle origini, per riscoprire il senso profondo dell’essere creature.

In un tempo segnato da una crescente consapevolezza della fragilità del pianeta, questa festa ci ricorda che la cura del creato non è solo una responsabilità etica, ma un atto spirituale. Celebrare la Creazione significa riconoscere la bellezza del mondo, lodare il suo Creatore e impegnarsi a proteggerlo.   

red.laprimalinea.it

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