I primi raggi del sole a illuminare le vette, a valle il silenzio, la concentrazione, gli sguardi e il solo suono di una trombetta a dare il via all’Emilius 3559. Si è corso questa mattina il vertical esclusivo e selvaggio di sola salita, aperto a un massimo di 50 coppie e vinto a livello assoluto da Daniel Thedy e William Boffelli. Nessun ristoro, niente musica e poche parole, spazio esclusivamente a una sfida ad alta quota, condivisa con un compagno di avventure. ù
Diciassette chilometri tra il campo sportivo di Plan Félinaz e la vetta dell’Emilius, sopra la città di Aosta; un triplo chilometro verticale da togliere il fiato, con un ritmo sostenuto fin dai primi metri, corsi sulla pista ciclabile, quasi gli unici in piano. Poi la lunga ascesa, passando dalle frazioni più basse di Charvensod, prima di entrare nel vallone di Comboé e transitare davanti al rifugio Arbolle, dove la fatica è iniziata a farsi sentire.
I favoriti della vigilia non si sono mai nascosti. Il valdostano Daniel Thedy e il bergamasco - da anni residente in Valle d’Aosta - William Boffelli (Kailas-Fuga) hanno preso il comando delle operazioni già dopo i primi chilometri, incrementando via via il vantaggio. Prime posizioni già ben delineate tra le frazioni di Bondine e Champex, restate invariate anche in vetta, dopo 3.000 metri di dislivello positivo. Boffelli-Thedy sono transitati con oltre 3 minuti di vantaggio all’Arbolle, diventati il doppio in cima, dove hanno trionfato in 2 ore 36’12”, un crono decisamente inferiore a quello fatto registrare dai francesi Michelon-Noebes (2h 45’21”) nell’edizione zero di due anni fa. Seconda posizione per il team “France/Italie” di Julien Michelon e Massimo Farcoz, all’arrivo in 2 ore 42’14, con terza piazza per la coppia “Willy il coyote e beep beep” di Alex Déjanaz e Henri Grosjacques (2 ore 49’08”).
Anche la gara femminile è stata a senso unico e ha premiato le favorite di giornata. A vincere sono state le scialpiniste del Centro Sportivo Esercito (e della nazionale italiana) Noemi Junod e Giulia Compagnoni, arrivate in 3 ore 07’24”, nona prestazione assoluta e nuovo primato che batte il 3 ore 36’57” di Francesca Travi e Sabrina Bendotti del 2023. Davanti fin dalle prime rampe verso Charvensod capoluogo, le due azzurre hanno preceduto la squadra svedese “The Elkottwins”, formata da Lina e Sanna El Kott Helander, in vetta in 3 ore 39’25”. Terza posizione per “Base Camp Gressoney” con Katrin Bieler e Giulia Zanovello (3 ore 46’44”).
Tra le squadre miste, successo della coppia francese “Caddy Life” di Valentin Noebes Tourres ed Elisa Guiramand, all’arrivo in 3 ore 21’55”. Alle loro spalle “Capannamautino” di Marina Cugnetto e Francesco Carrara (3 ore 24’59”) e “Gli Skassati” di Edoardo Curreri e Giulia Saggin (3 ore 35’17”).
Il premio in memoria di Denis Trento, riservato alla squadra che più si è avvicinata alle 2 ore 53’27” fatte registrare due anni fa dallo sfortunato scialpinista, è andato a François Cazzanelli e Giuseppe Vidoni, quarti in 2 ore 51’26”.
Conclusa la parte agonistica, la discesa al rifugio Arbolle, il pranzo, le premiazioni e la festa. In puro stile Becca di Nona, la grande classica che tornerà la prossima estate. E lo sguardo dell’Asd Becca di Nona 3142 è già rivolto là.