Sanità - 19 luglio 2025, 09:04

Allarme dermatite nodulare nei bovini: anche la Valle in stato di attenzione

Allarme dermatite nodulare nei bovini: anche la Valle in stato di attenzione

Cresce la preoccupazione anche nella nostra regione per il rischio di diffusione della dermatite nodulare contagiosa (LSD) negli allevamenti bovini. La malattia, veicolata da insetti come mosche e zanzare, non è trasmissibile all’uomo, ma comporta gravi conseguenze per gli animali: nei focolai accertati, è previsto l’abbattimento di tutti i capi della stessa mandria.

Dal 29 giugno, in Alta Savoia e Savoia sono stati identificati quasi trenta focolai. In Francia lo Stato ha disposto l’indennizzo per gli allevatori colpiti e avvierà le vaccinazioni a partire da lunedì.

Nel frattempo, venerdì 17 luglio il ministero della Salute italiano ha informato informalmente la Regione Valle d’Aosta che una porzione dell’area del colle del Piccolo San Bernardo è stata inserita nella “zona di sorveglianza”, come previsto dal protocollo sanitario che impone un allarme entro un raggio di cinquanta chilometri dagli allevamenti infetti.

Gli assessori regionali alla Sanità e all’Agricoltura, Carlo Marzi e Marco Carrel, hanno convocato con urgenza i rappresentanti dei settori sanitario e agricolo per fare il punto sull’emergenza. Sono già in corso interlocuzioni con il Ministero per ottenere rapidamente dosi di vaccino, in particolare a tutela delle razze autoctone, più vulnerabili per via del numero limitato di capi.

Intanto migliaia di dosi stanno affluendo in Sardegna, dove si contano una ventina di focolai e il primo caso è stato diagnosticato lo scorso 19 giugno.

La diffusione della dermatite nodulare contagiosa rappresenta quindi una sfida seria, che impone un approccio condiviso e collettivo. Solo attraverso una risposta unitaria e coordinata è possibile proteggere gli allevamenti, sostenere gli allevatori e garantire la sicurezza del settore.

L’incontro odierno è stato un momento di confronto costruttivo per aggiornare gli operatori del settore sull’attuale scenario e sulle misure in corso di definizione, confermando l’impegno massimo della Regione nel fronteggiare tempestivamente l’emergenza sanitaria.

"Dal mese di giugno - dichiarano gli assessori Carrel e Marzi - gli Uffici regionali competenti hanno attivato le necessarie interlocuzioni con il Ministero della Salute. Fin dai primi segnali di diffusione del virus sono in corso gli approfondimenti tecnici e le azioni preventive, con l’obiettivo di definire una strategia sanitaria completa e condivisa a tutela della nostra zootecnia di montagna e a salvaguardia delle razze bovine valdostane. Inoltre, sono già stati avviati contatti con il Ministero della Salute per valutare l’eventuale reperimento dei vaccini, ad oggi l’unica misura preventiva efficace per la protezione dalla malattia e per tutelare le razze bovine autoctone della Valle d’Aosta, che, considerati i numeri ridotti, rappresentano un patrimonio genetico prezioso da salvaguardare con la massima attenzione".

Particolare attenzione è stata posta ai focolai recentemente individuati in Alta Savoia, che rappresentano un fattore di rischio diretto per i territori di confine. A tal proposito, nella mattinata odierna, il Ministero della Salute ha comunicato informalmente alla nostra regione che una parte del nostro territorio circostante il colle del Piccolo San Bernardo, in ragione della vicinanza con gli allevamenti colpiti oltralpe, rientra nella “zona di sorveglianza” prevista dal protocollo sanitario. Tale zona di sorveglianza si estende per un raggio di 50 chilometri dagli allevamenti francesi interessati dalla malattia.

Questa classificazione comporterà l’attivazione di specifiche misure restrittive, che saranno dettagliate e rese ufficiali al momento della comunicazione formale da parte del Ministero.

In tal senso, l’assessorato della Sanità, Salute e Politiche sociali aveva inoltrato una nota al ministro della Salute rappresentando con urgenza la necessità di tutelare gli allevatori rispetto alla situazione di blocco delle movimentazioni verso la Francia dei capi italiani, e in particolare valdostani, e la gravità della situazione legata ai focolai di dermatite nodulare contagiosa già presenti in Francia e in territori prossimi al confine italiano e in costante avvicinamento,  nella necessità di tutelare nel territorio valdostano un patrimonio genetico prezioso da salvaguardare.

"Ci troviamo di fronte a un’emergenza che impone responsabilità e azione collettiva - concludono gli assessori - e la Regione è pronta ad affrontare con determinazione e trasparenza ogni fase, con il pieno coinvolgimento del mondo agricolo e zootecnico valdostano".

 

red.laprimalinea.it

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