Eventi e appuntamenti - 17 luglio 2025, 15:00

Alpages Ouverts 2025: agricoltura, turismo e cultura s’incontrano in quota

Alpages Ouverts 2025: agricoltura, turismo e cultura s’incontrano in quota

Organizzata dall'assessorato regionale dell'Agricoltura torna Alpages Ouverts, l’attesa manifestazione estiva che da ben ventisei anni accompagna valdostani e visitatori alla scoperta della vita d’alpeggio.
Anche nell’estate 2025, l’evento invita a salire in quota per vivere in prima persona l’esperienza dell’allevamento montano: dalle mungiture all’alba ai sapori autentici dei prodotti caseari, fino ai panorami mozzafiato che solo le alte terre sanno offrire.

Diventato nel tempo un appuntamento identitario per la Valle d’Aosta, Alpages Ouverts nasce per valorizzare l’agricoltura di montagna e raccontare, direttamente sul campo, l’impegno quotidiano di allevatori e arpian – coloro che trascorrono cento giorni in alpeggio curando con dedizione il bestiame, producendo formaggi di qualità e contribuendo alla tutela del paesaggio alpino.

La rassegna apre simbolicamente le porte degli alpeggi per permettere a tutti di comprendere, in modo diretto e tangibile, il profondo legame tra la biodiversità di ambienti spesso marginali, il paesaggio naturale, il lavoro umano e l’eccellenza dei prodotti finali. Attraverso percorsi tematici guidati da esperti, sarà possibile scoprire le pratiche di allevamento, l’utilizzo sostenibile dei pascoli, visitare le strutture di stabulazione, assistere alla mungitura e alla trasformazione del latte, fino alla conservazione dei prodotti caseari. E, naturalmente, degustare il meglio dell’alpeggio, praticamente a “metri zero”.

L’edizione 2025 – presentata oggi, giovedì 15 luglio, presso la sede dell’Assessorato in località La Maladière a Saint-Christophe – prevede quattro tappe in altrettanti luoghi simbolo della tradizione pastorale valdostana:

  • Si comincia sabato 26 luglio a Doues, all’alpeggio Champillon, gestito dalla famiglia Letey, incastonato nella quiete della vallata, poco sopra l’omonimo rifugio.
  • Sabato 2 agosto sarà la volta dell’alpeggio Vayoux, nel Vallone di Saint-Barthélemy a Nus.
  • Giovedì 7 agosto si salirà a La Seutse, lo storico alpeggio di Katia Parleaz in Valtournenche, tra gli ultimi insediamenti rurali prima di arrivare ai piedi del Cervino.
  • L’ultima tappa, giovedì 21 agosto, sarà all’alpeggio di Mont Forciaz in Valgrisenche, dove operano i fratelli Gerbelle, a poca distanza dal rifugio Chalet de l’Épée.

Anche quest’anno l’iniziativa è organizzata dall’AREV – Association Régionale des Éleveurs Valdôtains – in collaborazione con il Dipartimento Agricoltura e Risorse naturali dell’Assessorato e con il patrocinio della Regione Autonoma Valle d’Aosta. Le giornate saranno animate da visite guidate, laboratori didattici per bambini, degustazioni e momenti di approfondimento tecnico, a cura di esperti del settore.

“Siamo orgogliosi di presentare una nuova edizione di Alpages Ouverts – ha dichiarato l’assessore Marco Carrel –. È un’occasione collettiva di riconoscimento per chi, con tenacia e passione, mantiene vive le nostre terre alte. In anni segnati da eventi climatici estremi e dalle difficoltà legate ai cambiamenti ambientali, gli allevatori valdostani hanno saputo resistere, innovare e adattarsi. Ed è giusto che la comunità ne riconosca il valore”.

“Alpages Ouverts – ha aggiunto Carrel – non è soltanto una tradizione, ma un racconto autentico della nostra gente e del nostro territorio. In ogni alpeggio celebriamo la forza silenziosa degli arpian, custodi di un patrimonio fatto di saperi antichi, di fatica quotidiana e di prodotti di eccellenza come la Fontina DOP d’alpeggio, ambasciatrice della nostra agricoltura ben oltre i confini regionali”.

L’Assessore ha poi sottolineato l’importanza di iniziative come questa in un contesto dove il rischio di abbandono delle terre alte è sempre presente: “La montagna non si conserva da sola: ha bisogno di mani, di occhi, di cuore. Ogni alpeggio scelto racconta una storia unica, ma tutti condividono una stessa vocazione: custodire il territorio attraverso il lavoro agricolo. Sostenere questa manifestazione è un dovere culturale, ancor prima che politico”.

Anche Omar Tonino, presidente dell’AREV, ha sottolineato il valore profondo dell’iniziativa: “Con Alpages Ouverts, i visitatori possono toccare con mano l’interconnessione tra biodiversità, paesaggio, razze allevate, lavoro umano e qualità dei prodotti. Il benessere animale, la sostenibilità e la compatibilità ambientale emergono in modo naturale e restano impressi nelle emozioni di chi partecipa”.

Il format resta invariato: a partire dalle ore 10, il pubblico sarà accompagnato tra stalle, caseifici e pascoli per scoprire i segreti dell’allevamento bovino, della trasformazione casearia, della flora alpina e della salvaguardia del territorio. Per i più piccoli, sono previsti giochi e animazioni a tema, mentre dalle ore 12 si apriranno le degustazioni, con protagonisti la Fontina DOP d’alpeggio e i salumi locali.

Partecipare a Alpages Ouverts significa avvicinarsi in modo autentico alla cultura rurale valdostana, ma anche riconoscere il valore ambientale, sociale ed economico di un settore spesso dimenticato. “È un viaggio nella Valle d’Aosta più vera – ha concluso Carrel –. Invitiamo tutti a salire in alpeggio, a incontrare chi ancora oggi costruisce valore in quota. Perché la nostra montagna ha bisogno di essere vissuta, conosciuta e rispettata”.

L’appuntamento, dunque, è tra luglio e agosto, con scarponi ai piedi, curiosità nello zaino e tanta voglia di respirare l’aria pura degli alpeggi valdostani.

 

red.laprimalinea.it

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