Tra Cielo e Terra - 15 luglio 2025, 12:00

Le tracce chimiche del viaggio di un pianeta

Il caso di WASP-121b e i segreti della sua atmosfera

Immagine I.A.

Immagine I.A.

Esopianeta distante circa 880 anni luce dalla Terra, WASP-121b ha svelato nuovi indizi sulla propria storia grazie alle osservazioni compiute dal telescopio spaziale James Webb. Il gruppo di ricerca guidato dall’astronomo Thomas Evans-Soma dell’Università di Newcastle, in Australia, ha utilizzato il sofisticato spettrografo NIRSpec per analizzare la composizione chimica della sua atmosfera.

Ciò che è emerso è una combinazione inedita di molecole – vapore acqueo, metano, monossido di carbonio e, per la prima volta in assoluto, monossido di silicio in forma gassosa – che suggerisce un passato dinamico e tutt’altro che lineare. L’indagine chimica rivela che WASP-121b probabilmente non si è formato nel punto in cui si trova oggi. L’ipotesi più accreditata è che abbia avuto origine in una zona più fredda del sistema, ricca di ghiacci e materiali solidi, simile alla regione compresa tra Giove e Urano nel nostro sistema solare.

In quella fase iniziale, avrebbe accumulato metano e altri elementi pesanti intrappolati nei ghiacci, crescendo grazie all’interazione con ciottoli e corpi minori. Successivamente, è plausibile che forze gravitazionali – forse l'influenza di altri pianeti – abbiano spinto WASP-121b verso la propria stella, modificandone radicalmente la traiettoria.

Avvicinandosi alla fonte di calore, il pianeta avrebbe smesso di ricevere materiali ricchi di ossigeno ma avrebbe continuato ad assorbire gas più leggeri e ricchi di carbonio. Il risultato di questa migrazione è oggi leggibile nel profilo chimico dell’atmosfera, dove si riscontra una concentrazione di carbonio maggiore rispetto all’ossigeno: uno squilibrio che racconta con forza il viaggio e le trasformazioni vissute dal pianeta.

 

red.laprimalinea.it

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