Cronaca - 12 luglio 2025, 14:22

Discarica a cielo aperto nel carcere di Brissogne tra rottami di ogni tipo e serio rischio ambientale

Discarica a cielo aperto nel carcere di Brissogne tra rottami di ogni tipo e serio rischio ambientale

Una vasca semi interrata contenente di muffe e liquami, probabilmente collegata alla falda acquifera con evidente pericolo di danno ambientale. Cumuli di rottami metallici e di plastica tra cui un freezer per gelati, elettrodomestici grandi e piccoli, mobili, ammassati alla rinfusa. Il tutto all'interno del perimetro del carcere di Brissogne, in un’area che dovrebbe essere sorvegliata e controllata.

È una vera e propria discarica a cielo aperto quella che si estende nel vasto spiazzo dalla parte opposta all'ingresso della Casa circondariale valdostana, tra incuria e degrado. Il rischio ambientale è evidente, così come lo è l’assenza di interventi concreti per bonificare e mettere in sicurezza la zona. La presenza della vasca – una sorta di piscina dismessa – desta particolare preoccupazione: l’umidità stagnante, maleodorante, potrebbe infiltrarsi nel sottosuolo (se non lo ha già fatto), contaminando la falda.

Chi è responsabile di questo? Come è possibile che in una struttura statale adibita peraltro alla punizione di chi ha violato la legge, si siano potuti accumulare per anni rifiuti potenzialmente pericolosi senza alcun controllo? 

 

Le istituzioni, a partire dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e dagli enti ambientali regionali, sono chiamate a rispondere. Non solo per una questione di decoro e rispetto delle norme in materia di stoccaggio dei rifiuti, ma per la tutela concreta della salute pubblica e del territorio.

pa.ga.

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