Eventi e appuntamenti - 05 luglio 2025, 15:15

Don Isidoro Mercuri Giovinazzo a Fatima, 'operatori di pace a oltranza'

Da sn Mons. Giuliano Giuseppe, Vescovo di Lucera; il professor Aldo Bova, presidente del Forum nazionale delle Associazioni Sociosanitarie; il dottor Antonio Falcone, vicepresidente per il sud Italia e vicario Associazione Medici Cattolici Italiani- Amci; Don Isodoro Mercuri Giovinazzo, presidente nazionale Associazione Italiana di Pastorale Sanitaria -AIPaS

Da sn Mons. Giuliano Giuseppe, Vescovo di Lucera; il professor Aldo Bova, presidente del Forum nazionale delle Associazioni Sociosanitarie; il dottor Antonio Falcone, vicepresidente per il sud Italia e vicario Associazione Medici Cattolici Italiani- Amci; Don Isodoro Mercuri Giovinazzo, presidente nazionale Associazione Italiana di Pastorale Sanitaria -AIPaS

'Vogliamo essere operatori di pace' è il tema del convegno organizzato per venerdì 4 luglio a Fatima, in Portogallo, dal Forum delle Associazioni Sociosanitarie e al quale ha preso parte il sacerdote valdostano don Isidoro Mercuri Giovinazzo, parroco di Pollein e Charvensod, presidente dell'Associazione italiana di pastorale sanitaria-AIPaS e vicepresidente del Forum stesso.

Pubblichiamo integralmente l'intervento di don Isidoro al convegno di Fatima: "'Vogliamo essere operatori di pace' è il titolo che accompagna questa giornata di lavoro e riflessione promossa dal Forum delle Associazioni Sociosanitarie, nell’ambito del pellegrinaggio sui luoghi delle apparizioni della Vergine, ai tre pastorelli di Fatima. Volendolo declinare ho pensato di iniziare questo mio breve intervento  condividendo l'antica preghiera di benedizione che Dio aveva suggerito a Mosè perché egli la insegnasse ad Aronne e ai suoi figli. Ecco recita così: 'Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace' (Nm 6,24-26).

Qui a Fatima queste parole di benedizione e invocazione della pace risuonano con particolare intensità e con tanta devozione ai piedi della mamma celeste, le chiediamo ancora una volta la sua intercessione. Sono parole di forza, di coraggio, di speranza che come presidente nazionale  dell’associazione di Pastorale Sanitaria io esprimo a nome di tutti coloro che si dedicano nel servizio ai malati e ai fragili,. Non una speranza illusoria, basata su promesse umane aleatorie; neppure una speranza ingenua che immagina un futuro migliore senza un concreto sforzo individuale di porre delle autentiche basi umane per realizzarlo. Come Forum Sociosanitario noi cerchiamo di farlo. Oggi noi tutte associazioni impegnate nella promozione della salute e tutela della vita, con fede viva e profonda devozione, vogliamo seguire l'invito che la Madonna rivolse ai tre pastorelli , pregare il rosario per ottenere la fine di ogni guerra e conquistare la pace nel mondo.

La Madonna stessa è stata invocata come Regina della Pace e affidando il mondo al suo Cuore Immacolato, soprattutto in momenti di conflitto, chiediamo a lei con tutto il cuore di accogliere questa nostra supplica. Maria è da sempre presente nel cuore, e nel cammino di fede del popolo cristiano, ci ama con immensa tenerezza ed accoglie benignamente la nostra preghiera. Vogliamo pertanto porci sotto la sua potente protezione. Come ci ricordava San Giovanni Paolo II, nell’ Enciclica Redemptoris Mater 'La Chiesa cammina nel tempo e in questo cammino procede ricalcando l’itinerario compiuto da Maria'. Quindi qui a Fatima come Forum siamo un cuore solo e un anima sola e preghiamo per la pace partecipando alla celebrazione della Santa Messa, recitando il Rosario e invocando il suo Cuore Immacolato.

Tenendo ben presente il motto di San Benedetto Ora et Labora vogliamo accostare all’incessante preghiera il nostro impegno quotidiano nell’esercizio della relazione di cura rivolta ai più fragili che noi tutti esercitiamo ciascuno con la propria competenza e peculiarità. La pace si realizza con il prendersi cura dell’altro particolarmente quando si trova nel bisogno. Viviamo dunque la fede con perseveranza nell'amore verso Dio e verso il prossimo. La Madonna, la sentiamo particolarmente vicina a noi perché lei ha condiviso la nostra condizione umana, ha dovuto camminare sulle stesse strade frequentate da noi, a volte tremendamente difficili e oscure, e come dice il Conc. Ecum. Vat. II, nella Cost. Lumen gentium, 58, ha dovuto avanzare con coraggio nel 'pellegrinaggio della fede'.

Il nostro cammino di fede infatti è legato in modo indissolubile a Maria perchè Gesù, morente sulla croce, l’ha donata come Madre a noi tutti: 'Ecco tua madre!' (Gv 19,27)….Ecco nostra madre!!!  Nell’ora in cui la fede dei discepoli veniva incrinata da tante difficoltà e incertezze, il cuore ferito di Maria si è dilatato per fare posto a tutti gli uomini, buoni e cattivi, proprio tutti, amandoli come li amava il figlio Gesù. Maria diventa così sorgente di speranza ,fontana vivace di gioia vera! La Madre di Gesù ci precede e continuamente ci conferma nella fede, nella vocazione e nella nostra missione di medici, di operatori sanitari professionisti e volontari, di religiosi e religiose, di cappellani ospedalieri, di uomini e donne che hanno fatto del più piccolo la loro forza propulsiva verso le altezze di Dio.

Con il suo esempio di umiltà e di disponibilità alla volontà di Dio Maria Santissima ci aiuta a tradurre la nostra fede in un annuncio del Vangelo gioioso e senza riserve. Così la nostra missione diventa feconda, perché si modella sul suo atteggiamento. A Lei affidiamo il nostro itinerario di fede, i desideri del nostro cuore, le nostre necessità, i bisogni del mondo intero, specialmente il bisogno di pace che domandiamo tutti insieme. Tante associazioni unite e lo sappiamo, l’unione fa la forza. Un coro unanime ripete incessantemente '... prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte'.

Questo è l'aiuto che le chiediamo, insistendo, senza stancarci mai. Tutti insieme, ma ciascuno individualmente riconoscendosi nella propria dignità come persone uniche ed irripetibili. Papa Leone XIV , l’8 maggio scorso, appena eletto Sommo Pontefice si affidò a Maria con la supplica, della Madonna di Pompei. Pregando Lei il pensiero, il cuore vanno a tutte le persone che quotidianamente incontriamo e particolarmente a chi sapendo che venivamo a Fatima ci ha domandato un pensiero speciale per la propria condizione o per quella di qualcuno al quale è particolarmente legato.

Come ripeteva recentemente, il presidente della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) il cardinale Matteo Zuppi, la preghiera a Maria esprime l’attesa di tutta la creazione che soffre e grida pace. Perché 'senza pace non c’è vita», e perché «la volontà di Dio è un mondo di pace'. Con cuore aperto e devozione, un po’ tutti avvertiamo la forza che ci giunge dall’alto. Rivolgendoci alla Madonna, specialmente nei momenti di difficoltà, otteniamo speranza e di fiducia. Maria vede i nostri bisogni, le nostre difficoltà, e, come a Cana di Galilea, chiede al Figlio di intervenire per restituirci la pace.

Come scriveva il Beato Bartolo Longo, recitare con devozione il S. Rosario e non solo in chiesa, ma anche in famiglia, rafforza ancor più quella: 'Dolce catena che ci rannoda a Dio'".  

red.laprimalinea.it

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