Scientia - 03 luglio 2025, 17:20

La rivoluzione della fisica quantistica; dalla luce alle nuove frontiere della tecnologia

La rivoluzione della fisica quantistica; dalla luce alle nuove frontiere della tecnologia

La fisica quantistica ha trasformato la nostra comprensione della realtà, introducendo concetti che hanno messo in crisi le leggi della fisica classica e rivelato un universo molto più complesso di quanto si credesse fino al XIX secolo. Il dualismo onda-particella ha sconvolto le certezze precedenti, mostrando che la materia e la radiazione possono manifestarsi sia come onde che come particelle, a seconda delle condizioni sperimentali.

Nel 1803, l’esperimento di Thomas Young dimostrò che la luce poteva comportarsi come un’onda. Quando un fascio luminoso attraversava due fenditure, sullo schermo di osservazione apparivano frange di interferenza, un fenomeno impossibile da spiegare con la teoria corpuscolare di Newton. Questa scoperta aprì la strada a una nuova interpretazione della luce e contribuì a mettere in crisi la visione classica della fisica. Nel corso del XIX secolo, gli atomi erano considerati i mattoni fondamentali della materia. Nel 1874, George Stoney ipotizzò l’esistenza dell’elettrone, mentre nel 1909 Ernest Rutherford dimostrò che l’atomo aveva un nucleo carico positivamente, attorno al quale orbitavano elettroni. Tuttavia, secondo le leggi dell’elettromagnetismo di Maxwell, gli elettroni avrebbero dovuto perdere energia e precipitare nel nucleo, rendendo la materia instabile. Questo paradosso suggeriva che la meccanica classica non fosse sufficiente a spiegare la struttura atomica. Nel 1905, Albert Einstein approfondì un fenomeno già osservato da Heinrich Hertz nel 1887: l’effetto fotoelettrico. Studiando il comportamento della luce, Einstein dimostrò che essa non era solo un’onda, ma poteva essere descritta come particelle discrete chiamate fotoni, la cui energia dipendeva dalla frequenza della radiazione incidente, secondo la relazione 𝐸=ℎ𝜈. Nel 1902, Philipp Lenard aveva già mostrato sperimentalmente che l’energia degli elettroni emessi non dipendeva dall’intensità della luce, ma solo dalla sua frequenza, confutando le previsioni della teoria ondulatoria classica. Nel 1924, Louis de Broglie propose un’idea rivoluzionaria: non solo la luce, ma anche la materia doveva presentare una duplice natura. Questa ipotesi venne confermata nel 1927 dagli esperimenti di Clinton Davisson e Lester Germer, che osservarono la diffrazione di elettroni su un cristallo di nichel, dimostrando che anche le particelle materiali avevano caratteristiche tipiche delle onde. L’esperimento della doppia fenditura, ripreso da Richard Feynman, fu decisivo per comprendere la meccanica quantistica. Quando gli elettroni venivano inviati singolarmente attraverso due fenditure, si osservava una figura di interferenza, analogamente alla luce. Questo risultato contraddiceva la fisica classica, secondo la quale le particelle avrebbero dovuto semplicemente formare due immagini distinte sullo schermo. La materia, quindi, non seguiva traiettorie definite, ma si distribuiva nello spazio con caratteristiche ondulatorie. Niels Bohr, nel 1927, introdusse il principio di complementarità, sostenendo che il comportamento ondulatorio e corpuscolare di una particella dipende dal tipo di esperimento condotto. Questo concetto trovò ulteriore fondamento nel principio di indeterminazione di Heisenberg, che stabilì l’impossibilità di conoscere simultaneamente la posizione e la quantità di moto di una particella con assoluta precisione.

Negli ultimi anni, la fisica quantistica ha continuato a evolversi con scoperte straordinarie. Recentemente, gli scienziati hanno sviluppato una piattaforma programmabile per studiare il comportamento degli elettroni in sistemi chirali, aprendo nuove prospettive per la comprensione del trasporto quantistico. Inoltre, la ricerca sui materiali quantistici ha portato alla scoperta di stati topologici fuori equilibrio, che potrebbero rivoluzionare il campo della computazione quantistica e delle comunicazioni avanzate. Un altro progresso significativo riguarda i sistemi a ioni intrappolati, che stanno migliorando la stabilità e la scalabilità dei computer quantistici, avvicinandoci sempre più alla realizzazione di macchine con capacità superiori a quelle dei computer classici. La fisica quantistica continua a sollevare interrogativi profondi sulla natura della materia e dell’energia, mostrando che l’universo è molto più misterioso e dinamico di quanto si potesse immaginare con le sole leggi della fisica classica. Con le nuove scoperte, il futuro della tecnologia quantistica si prospetta sempre più promettente, aprendo la strada a innovazioni che potrebbero trasformare radicalmente il nostro modo di interagire con il mondo.

red.laprimalinea.it

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