Il pm della procura di Aosta Giovanni Roteglia sta valutando ricorso in Corte d'Appello contro la sentenza di assoluzione emessa dal gup del tribunale aostano Davide Paladino nei confronti di Luca Dovigo, comandante del Corpo forestale della Valle d'Aosta, che era accusato di rivelazione di segreti d'ufficio in una delle 'costole' dell'inchiesta sul rogo del luglio 2023 tra Aymavilles e Villeneuve, dove bruciarono 118 ettari di terreno, due abitazioni furono distrutte e una danneggiata.
Lo scorso 10 giugno in udienza preliminare il gup aveva assolto Dovigo (difeso dall'avvocato Corrado Bellora) con la formula piena 'perchè il fatto non sussiste".
Il pm aveva preso atto della sentenza manifestando una certa perplessità e riservandosi la lettura delle motivazioni per l'eventuale ricorso in Appello. Motivazioni depositate in Cancelleria del tribunale in queste ore e già acquisite dalla procura.
L'accusa contro Dovigo è di aver rivelato al telefono all'ex coordinatore regionale Flavio Vertui che il pm Roteglia aveva nominato un consulente tecnico d'ufficio nell'ambito dell'indagine sul rogo. Una notizia che - secondo gli inquirenti - avrebbe dovuto rimanere segreta insieme ad altre, tutte contenute in un'intercettazione. Dovigo avrebbe anche rilasciato dichiarazioni durante un'intervista a una giornalista della Rai e relative al luogo di origine del rogo, che invece per l'accusa avrebbe dovuto mantenere segrete.
Nelle motivazioni assolutorie, il gup Paladino afferma che per le attività di tipo tecnico di un'indagine non è prevista una particolare segretezza e pone a suffragio di tale valutazione il fatto che le cronache giudiziarie riportino spesso consulenze, perizie o 'superperizie' svolte in fasi di indagini anche per crimini efferati senza che vengano aperte indagini a carico dei presunti propalatori di tali notizie stampa. E spiega che rivelazioni dettagliate di particolari inerenti indagini e investigazioni vengono rese durante conferenze stampa da magistrati e vertici delle Forze dell'ordine senza che questi ultimi vengano incriminati per rivelazione di segreto d'ufficio.
Ma per la Procura queste motivazioni non troverebbero conforto nella giurisprudenza, ritenendo che anche le attività tecniche di un'inchiesta siano coperte da riservatezza e segreto quanto quelle meramente di polizia e che non sia possibile paragonare la rivelazione di segreti investigativi durante una conversazione privata in una fase di indagini preliminari con le ovvie comunicazioni rese in una conferenza stampa a inchiesta conclusa.