Cronaca - 28 giugno 2025, 07:20

'Due pesi e due misure nella sanità pubblica'

Nel nostro 'Tiroir', oggi, la 'lettera aperta al Presidente Testolin e all’assessore Marzi' di un nostro lettore porta interessanti spunti di riflessione, posto che la magistratura ha tempi precisi d'intervento e che eventuali 'silenzi' sono dovuti agli obblighi di procedura

'Due pesi e due misure nella sanità pubblica'

"Scrivo queste righe per condividere con voi una riflessione amara su due episodi verificatisi nel nostro sistema sanitario, che raccontano di come, a seconda dei contesti, si adottino due pesi e due misure nel valutare comportamenti e responsabilità. Il primo caso è quello del dottor Fanelli, medico in servizio presso una struttura ospedaliera, che ha utilizzato una sala operatoria pubblica per intervenire su una gatta di sua proprietà. Un fatto che, se non fosse accaduto davvero, sembrerebbe una barzelletta di cattivo gusto. Eppure, è accaduto. E ciò che colpisce di più, oltre all’evidente inappropriatezza del gesto, è il silenzio tombale calato intorno alla vicenda: né il Presidente della Regione Valle d’Aosta, Renzo Testolin, né l’Assessore alla Sanità, Carlo Marzi, hanno ritenuto opportuno prendere posizione o fare chiarezza. Un silenzio che ha il sapore dell’omertà, forse dettato dalla prudenza elettorale in vista delle elezioni regionali di settembre.

E la magistratura? Dopo l’annuncio della chiusura delle indagini, anche lì pare sia calato il silenzio. Ci si chiede: si stanno forse seguendo i tempi e le convenienze della politica? È accettabile che, in un contesto pubblico, si intervenga su un animale in una sala chirurgica destinata ai pazienti umani e che tutto si concluda così, nell'indifferenza generale?

Dall’altra parte, con tempismo e fermezza, si assiste alla gestione ben più determinata della vicenda che ha coinvolto il professor Giuseppe Sica, medico del Policlinico Tor Vergata di Roma, accusato di aver insultato e aggredito verbalmente un’assistente durante un intervento. Qui, l’ospedale ha subito avviato un procedimento disciplinare, proponendo una sospensione di due mesi, mentre il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha dichiarato pubblicamente la volontà di valutare provvedimenti ancora più severi, fino al licenziamento. Anche lo stesso Sica ha avuto il coraggio di fare mea culpa, riconoscendo che i toni usati erano frutto di forte tensione e stress.

È evidente, dunque, che esistono due pesi e due misure. Non si tratta di sminuire la gravità dell’uno o dell’altro episodio, ma di richiamare l’attenzione sulla necessità di coerenza, imparzialità e responsabilità nella gestione delle condotte in ambito pubblico. Dove si interviene con prontezza e rigore, si rafforza la fiducia dei cittadini; dove invece si tace, si insinua il sospetto di favoritismi, protezioni e interessi non detti.

Ma noi valdostani non siamo ciechi né sordi, e abbiamo il diritto e il dovere  di pretendere equità, trasparenza e coerenza da chi amministra la cosa pubblica

Perché la sanità è un bene comune. E la credibilità delle istituzioni si misura anche, e soprattutto, da come reagiscono davanti agli errori, grandi o piccoli che siano.

Con rispetto"

M.A. (lettera firmata per esteso)

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