Themis e Metis - 24 giugno 2025, 11:15

Gli animali diventano 'soggetti di diritto'

Gli animali diventano 'soggetti di diritto'

Con l’approvazione definitiva del disegno di legge 1308, il 29 maggio 2025, il Parlamento italiano introduce una profonda trasformazione nel Codice penale. La tutela giuridica degli animali non si basa più sull’emotività umana, ma sul riconoscimento dell’animale come essere senziente. È una svolta normativa che sposta il centro della protezione dal sentimento dell’uomo verso l’animale, al valore intrinseco dell’essere vivente stesso.

Il testo, proposto dal senatore Manfredi- Potenti, modifica il Titolo IX-bis del Libro II del Codice penale, rafforzando le pene per reati come uccisione, maltrattamento, combattimenti e spettacoli vietati. Le nuove disposizioni prevedono pene più severe, come la reclusione fino a quattro anni e multe che possono arrivare a 60.000 euro in caso di sevizie o sofferenze prolungate. Inasprite anche le sanzioni per i combattimenti non autorizzati tra animali, estese non solo a chi li organizza o dirige, ma anche a chi vi partecipa in qualsiasi forma, inclusi addestratori, scommettitori e proprietari.

Aggravanti specifiche aumentano le pene se i reati coinvolgono minori, più animali o se vengono diffuse immagini attraverso strumenti informatici. Il nuovo assetto legislativo integra anche disposizioni in materia di responsabilità amministrativa per enti e associazioni coinvolti in reati contro gli animali, e consente il sequestro e l’affidamento degli animali a enti o singoli autorizzati. Viene inoltre introdotto il divieto di abbattimento o alienazione degli animali durante le indagini penali.

Novità importanti riguardano gli animali da compagnia: vengono inasprite le pene per il traffico illecito, l’introduzione non autorizzata nel Paese, e per la detenzione con catena, se non giustificata da motivi sanitari certificati. Anche le sanzioni per l’abbandono vengono aumentate. La tutela si estende inoltre agli animali selvatici protetti e ai loro habitat naturali. Chi uccide, cattura o detiene esemplari di specie protette, oppure danneggia habitat tutelati, ora rischia pene più gravi, tra cui l’arresto fino a due anni.

La legge, pur lasciando intatti i riferimenti normativi previsti da leggi speciali (caccia, pesca, allevamento, circhi, sperimentazione), sancisce un chiaro progresso nella visione della relazione uomo-animale, in linea con i più recenti orientamenti europei e internazionali.

 

red.laprimalinea.it

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