Ambiente - 23 giugno 2025, 22:21

A.VA.P.A. fuori dal canile/gattile regionale: 'ecco perché non abbiamo partecipato all'appalto'

'Condizioni inaccettabili nel bando, esclusione dei nostri dipendenti e un'idea di benessere animale che non ci appartiene'

Laura Verdura (immagine da profilo facebook)

Laura Verdura (immagine da profilo facebook)

"Allo scopo di informare la popolazione in modo chiaro e improntato alla correttezza, come abbiamo sempre cercato di fare in tutti questi anni, riteniamo opportuno segnalare alcuni punti fondamentali a proposito della fine della gestione A.VA.P.A. nel canile/gattile regionale, che avverrà il 30 giugno prossimo".

Cosi ha scritto a Laprimalinea.it - che alcuni giorni fa ha dato notizia del cambio di gestione della struttura alla Croix Noire) - Laura Verdura, presidente dell'Associazione Valdostana Protezione Animali- A.VA.P.A. ODV (associazione di volontariato  senza scopo di lucro), che ha gestito a titolo totalmente gratuito il canile/gattile dal 2008, aggiungendo ai fondi stanziati dalla Regione (destinati prevalentemente al cibo di cani e gatti e agli stipendi dei dipendenti), fondi propri per cibo specifico, medicine, visite  veterinarie e operazioni non coperte dalla AUSL veterinaria.

"Abbiamo deciso di non partecipare alla gara d’appalto (come da verbale dell‘Assemblea dei soci del 17 gennaio 2025) - spiega Verdura - ritenendo le condizioni inserite nel bando troppo stringenti e non consone a un'associazione di protezione animali come A.VA.P.A.: pur avendo un progetto che prevedeva anche la collaborazione con un’altra associazione di protezione animali presente sul territorio, la non condivisione delle politiche e delle decisioni dell’Amministrazione regionale (assessorato Sanità e Ausl veterinaria) riguardo al concetto di benessere animale ci ha indotti a non avanzare la nostra candidatura".

In particolare, spiega la presidente di A.VA.P.A., "non abbiamo condiviso né la recente direttiva che impone che un semplice cittadino non possa cercare aiuto per un cane vagante o ferito senza passare da un Organo ufficiale (Polizia Locale, Corpo Forestale, Carabinieri, etc.) né la decisione di non poter più recuperare e ospitare all’interno della struttura gatti di territorio moribondi o feriti e piccoli rimasti orfani: tale compito è stato affidato sin dal 2015 esclusivamente ai Comuni, ma i problemi, come costantemente è stato denunciato da un numero consistente di cittadini, non sono mancati".

Per Laura Verdura "non si può pensare che si possano considerare le norme efficaci solo perché sono state scritte, ma bisogna prima verificare che quelli a cui si delegano compiti così delicati siano in grado di assolverli al meglio. Questa problematica è stata inutilmente - lo sottolineo, inutilmente - sottoposta più e più volte all’attenzione dell’assessorato alla Sanità…".

Nel corso della seduta del Consiglio Valle del 20 giugno, l'assessore regionale alla Sanità, Carlo Marzi, a proposito dei nuovi assegnatari della gestione del canile/gattile regionale (il Consorzio di Cooperative Sociali per l’Inclusione Lavorativa COOB, che per l’esecuzione del servizio si avvarrà della cooperativa sociale Melograno) aveva spiegato che erano in corso i colloqui con il personale di A.VA.P.A. per l'eventuale ricollocazione nella nuova gestione.

"Vorremmo sottolineare  - precisa Verdura - che la scelta delle sette persone selezionate -su dieci dipendenti a tempo indeterminato- è avvenuta senza alcun coinvolgimento di A.VA.P.A. in qualità di datore di lavoro e senza un colloquio conoscitivo preliminare con i dipendenti, come era stato invece assicurato dal Presidente del Coob nel primo incontro, alla presenza anche di esponenti della Regione e dell’AUSL. Il colloquio è stato poi effettuato, ma solo successivamente con le sette persone già selezionate e indicate nello schema di riassorbimento.        Tra le tre dipendenti escluse preme sottolineare che due in particolare hanno prestato servizio all’interno della struttura per più di 17 anni e si trovano in una condizione personale e familiare di particolare difficoltà".

L’Associazione, che nel corso degli anni ha sviluppato un sistema di volontariato "strutturato, responsabile e in costante aggiornamento", auspica "di poter proseguire la propria attività all’interno della struttura e, comunque, continuerà a promuovere iniziative e incontri sul territorio, volti a contrastare il randagismo e a tutelare il benessere animale".

pa.ga.

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