Cronaca - 18 giugno 2025, 17:13

Omicidio di La Salle, la madre di Auriane, 'due anni di inferno per mia figlia'

Oggi nell'aula del tribunale di Aosta Agnes Masson la ripercorso una relazione segnata da violenze e soprusi

Omicidio di La Salle, la madre di Auriane, 'due anni di inferno per mia figlia'

"Per mia figlia sono stati due anni di inferno...". Con voce rotta dall’emozione, Agnes Masson ha preso la parola davanti alla Corte d’Assise di Aosta per raccontare il calvario vissuto da sua figlia, Auriane Laisne, la 22enne francese trovata morta il 5 aprile dello scorso anno nella cappella abbandonata di Equilivaz, a La Salle.

Per quel delitto è sotto processo accusato di omicidio volontario aggravato il fidanzato della vittima, Sohaib Teima, 23 anni, residente a Fermo

In aula, la madre della giovane ha ripercorso una relazione segnata da violenze e soprusi. "Auriane è stata picchiata, umiliata, vessata dal signor Teima – ha detto –. Ha tentato in tutti i modi di lasciarlo: era una relazione tossica, tanto che ha cambiato cinque numeri di telefono per provare a ricominciare da zero. Ero molto preoccupata per lei. Lui l’ho visto al massimo quattro volte a casa mia, ma anche in quelle occasioni le mancava di rispetto. E mancava di rispetto anche a me".

Agnes Masson ha risposto alle domande dei giudici e degli avvocati per oltre un’ora. Ha raccontato che l’imputato era arrivato a impossessarsi dei telefoni e delle password social della figlia. Ha ricordato l’episodio del dicembre 2022, quando Auriane si trovava a Fermo, ospite della madre di Teima: "Era stata chiusa in casa. Sequestrata. Era finita al pronto soccorso con il naso rotto, ma poiché era stata accompagnata, ha avuto paura di dire la verità e ha raccontato di essere caduta contro un termosifone".

Non era la prima volta che tornava con segni evidenti di violenza. "Una volta si è presentata con un occhio nero – ha aggiunto la madre –. In un'altra occasione, lui è tornato da solo a Lione, lasciando Auriane rinchiusa per cinque giorni a casa di sua madre. Io l’ho scoperto solo molto tempo dopo, perché lei non aveva il coraggio di dirmelo".

Un altro episodio inquietante è avvenuto a gennaio 2024, nel campus universitario di Grenoble dove Teima viveva: "E' stata nuovamente sequestrata da lui. Auriane ha mandato un messaggio con l’indirizzo, chiedendo aiuto. Io mi sono spaventata e ho subito chiamato la polizia. Lo stesso ha fatto suo padre. Sono intervenuti e l’hanno liberata".

red.laprimalinea.it

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