Ambiente - 15 giugno 2025, 14:23

Hone 2 di Cva, Legambiente VdA: 'sì al rifacimento, ma servono maggiori tutele per i torrenti'

Hone 2 di Cva, Legambiente VdA: 'sì al rifacimento, ma servono maggiori tutele per i torrenti'

Vertici e tecnici della Cva stanno illustrando in questi giorni alla popolazione della vallata di Champorcher il progetto di rifacimento dell’impianto idroelettrico di 'Hone 2'. Si tratta di un intervento rilevante che prevede la ricostruzione completa della centrale, il trasferimento delle condotte in galleria — abbandonando così il tracciato superficiale attuale — il rifacimento delle opere di presa e la modifica delle portate sui torrenti Ayasse e Brenve, con la contestuale dismissione della presa sul torrente Mandaz.

Legambiente Valle d’Aosta, che ha seguito il procedimento partecipando attivamente con osservazioni già nelle fasi preliminari tra il 2022 e il 2023, torna oggi a ribadire la propria posizione. L’associazione ambientalista condivide la necessità di un ammodernamento dell’impianto, giudicato ormai obsoleto, e auspica che i lavori — riconosciuti come inevitabilmente invasivi — vengano gestiti con la massima attenzione dai Comuni interessati (Champorcher, Pontboset e Hone), in modo da contenere al minimo i disagi durante la fase di cantiere.

Ma il cuore della preoccupazione di Legambiente riguarda la tutela ambientale dei corsi d’acqua coinvolti, in particolare del torrente Ayasse. “Sebbene già parzialmente derivato a fini idroelettrici, l’Ayasse resta uno dei torrenti più preziosi della Valle d’Aosta per la sua naturalità, l’impetuosità delle acque, la limpidezza e la ricchezza di biodiversità dei territori attraversati” evidenzia l’associazione. L’Ayasse rappresenta inoltre un raro esempio di torrente ancora adatto al canyoning e agli sport fluviali, nonché uno degli ultimi habitat naturali della trota marmorata, specie autoctona protetta a livello europeo.

Per questi motivi, Legambiente chiede che le portate derivate rispettino pienamente i parametri fissati dalle norme sul Deflusso Ecologico, così come definiti dall’Autorità di Bacino del Po sulla base dei decreti ministeriali del 2017 e della Direttiva Acque europea del 2000. Secondo l’associazione, le attuali previsioni di rilascio non sarebbero conformi al Deflusso Ecologico e, in base alla normativa vigente, il progetto ricadrebbe in una posizione di esclusione che dovrebbe impedirne l’approvazione senza adeguamenti.

"Per garantire la compatibilità ambientale del progetto - conclude Legambiente VdA - è necessario ridurre i quantitativi d’acqua prelevati, lasciando nei torrenti volumi maggiori, così da salvaguardare gli ecosistemi fluviali e rispettare gli obblighi normativi."

pa.ga.

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