Un intervento concreto per affrontare la cronica carenza di alloggi per il personale del settore turistico: è questo l’obiettivo del disegno di legge approvato a larga maggioranza dal Consiglio regionale della Valle d’Aosta. La nuova norma prevede la possibilità di riutilizzare immobili esistenti – anche attraverso l’accesso a finanziamenti agevolati – per destinarli ad alloggi dei dipendenti di alberghi ed esercizi commerciali turistici.
La proposta è stata approvata con 32 voti favorevoli (UV, FP-PD, PlA, SA, Lega VdA, RV, FI, GM) e due astensioni (PCP). A seguire, l’Aula ha votato un ordine del giorno proposto da Rassemblement Valdôtain e condiviso con l’assessorato al Turismo, finalizzato ad ampliare l’accesso alla gestione delle strutture destinate ai lavoratori stagionali. Anche in questo caso, l'approvazione è arrivata con 31 voti favorevoli e due astensioni (PCP).
Il relatore Albert Chatrian (foto sotto, Union Valdôtaine) ha sottolineato come la legge punti a contenere il consumo di suolo, escludendo nuove edificazioni e incentivando invece la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. Due le tipologie di immobili coinvolte: strutture alberghiere dismesse e non riconvertite ad altro uso, oppure edifici con destinazioni diverse, da trasformare però in funzione dell’accoglienza del personale. Tali immobili saranno classificati come strutture complementari delle aziende alberghiere attive, rientrando così nei benefici previsti dalla normativa regionale in materia di mutui agevolati.
“Si tratta di un primo passo – ha dichiarato Chatrian, intervenuto anche a nome del collega Corrado Jordan (UV) – ma serviranno ulteriori misure per rendere la nostra regione più attrattiva per i lavoratori, anche in prospettiva di un loro trasferimento stabile con le famiglie. Alcune zone della valle centrale o della media montagna, dove il costo della vita è più contenuto, potrebbero così rinascere anche dal punto di vista demografico”.
Per Aldo Di Marco (Pour l’Autonomie), la norma rappresenta “una risposta concreta a un problema che interessa tutto il settore turistico, in particolare per l’alloggio del personale stagionale, spesso introvabile a prezzi accessibili”.
Dello stesso avviso Stefano Aggravi (Rassemblement Valdôtain), secondo cui “la legge va oltre il semplice tema dell’emergenza abitativa, offrendo anche nuove opportunità per chi decide di lavorare in Valle d’Aosta”.
Più critico l’intervento di Chiara Minelli (Progetto Civico Progressista), che ha espresso riserve sull’effettiva portata della legge: “Si parla di contrasto allo spopolamento, ma realizzare solo stanze o piccoli alloggi dentro ex alberghi è ben diverso dal costruire veri alloggi per famiglie”.
Infine, Luca Distort (Lega VdA) ha definito la misura “un primo esperimento legislativo in ambito urbanistico che risponde alle esigenze reali del comparto turistico”, mentre Paolo Cretier (FP-PD) ha evidenziato come il provvedimento rappresenti “un tentativo equilibrato di far dialogare le necessità economiche con gli aspetti urbanistici del territorio”.