Dalla disfatta al trionfo. Simon Yates ha finalmente vinto il Giro d’Italia, e lo ha fatto proprio là dove sette anni fa aveva visto svanire ogni sogno: sul Colle delle Finestre. Nel 2018, quella salita simbolica segnò la sua caduta, oggi ne suggella la rivincita più dolce.
Era la 19esima tappa di quel Giro, la Venaria Reale–Bardonecchia, quando Yates, allora Maglia Rosa e dominatore della corsa sin dalla sesta tappa, crollò sotto i colpi di una crisi devastante. Quel giorno è rimasto impresso nella memoria degli appassionati soprattutto per l’impresa epica di Chris Froome, che proprio sulle rampe del Colle delle Finestre lanciò l’attacco decisivo verso la vittoria finale. Yates invece, stroncato dalla fatica, chiuse la giornata con un ritardo abissale di 38 minuti.
Poche settimane dopo trovò un parziale riscatto vincendo la Vuelta a España, ma il Giro era rimasto un conto in sospeso. Ci riprovò nel 2021, salendo sul podio, ma senza mai vestire la Maglia Rosa. Nel 2022, un infortunio al ginocchio causato da una caduta lo costrinse al ritiro. Sembrava che il Giro gli fosse stregato.
E invece quest'anno è arrivata la consacrazione. Sul traguardo di Sestriere, al termine di una durissima tappa che ancora una volta ha unito le salite del Colle delle Finestre e del Sestriere, Yates ha completato il capolavoro. Partito con un ritardo di 1’21” in classifica generale, ha ribaltato tutto grazie anche all’aiuto prezioso del compagno di squadra Wout Van Aert, protagonista di una lunga fuga. All’arrivo ha inflitto distacchi pesantissimi ai suoi rivali, Isaac Del Toro e Richard Carapaz, e ora guida la corsa con oltre tre minuti di vantaggio.
oggi a Roma sarà solo passerella. Il Giro è suo, e il cerchio – finalmente – si è chiuso.