Cronaca - 28 maggio 2025, 14:40

Spaccio di droga, niente carcere né domiciliari per i sette indagati nella tifoseria milanista di Aosta

Spaccio di droga, niente carcere né domiciliari per i sette indagati nella tifoseria milanista di Aosta

Sei misure cautelari ma nessuna detentiva: le ha decise questa mattina il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Aosta Davide Paladino nell'ambito dell'inchiesta della Squadra mobile di Aosta, coordinata dal pm Giovanni Roteglia, sullo spaccio di droga, cocaina e sostanze leggere, da parte di alcuni giovani valdostani orbitanti nella sezione aostana della Curva Sud del Milan. Il pm Roteglia aveva invece chiesto un arresto in carcere e due domiciliari. Sono accusati a vario titolo di spaccio, detenzione e approvvigionamento di sostanze stupefacenti il 29enne Domenico Cataldo, di Aosta (presidente della sezione aostana Curva Sud e già supporter del VdA Aosta Calcio 911, per lui richiesta di domiciliari); il cugino Gianluca Fazari, di 45 anni (richiesta di detenzione in carcere); l'aostano Edoardo Laface (21, chiesti i domiciliari); Massimiliano Boga, residente nel milanese e altri tre giovani valdostani i cui profili risultano però marginali nell'inchiesta (facevano perlopiù 'staffetta' con le auto a protezione del 'carico' quando il gruppo rientrava con lo stupefacente da Sesto San Giovanni, località lombarda prescelta per l'acquisto): Andrea Agostino, Mattia Raffa e Nicolas Cannatà. Per Raffa e Agostino il gip ha disposto l'obbligo di presentazione quotidiana in Questura; nessuna misura per Cannatà; obbligo di dimora in Valle e obbligo quotidiano di firma per Fazari; obbligo di dimora in Valle per Cataldo e Laface e divieto di dimora in Valle per Boga. La decisione di Paladino è motivata dal fatto che, acquistando lo stupefacente unicamente a Sesto San Giovanni ed occasionalmente a Milano, l'obbligo di dimora risulta sufficiente a impedire la reiterazione del reato. Ad oggi Domenico Cataldo risulta l'unico ad aver risposto alle domande del gip.

Le complesse, articolate indagini svolte dalla polizia sono durate circa un anno e orbitano attorno alla sede locale del club della Curva rossonera, dove non è stato rinvenuto stupefacente ma dove secondo gli inquirenti avveniva la maggior parte dello spaccio. 

Inchiesta avviata dalle rivelazioni di una persona "a conoscenza dei fatti" e ricca di intercettazioni probanti secondo gli inquirenti della polizia, che hanno sequestrato circa 800 grammi di stupefacente (300 di 'coca' e 500 di sostanze 'leggere') nella vettura di proprietà di Fazari e 12 sigarette elettroniche 'taroccate' per fumare hashish ed 'erba'.

Durante le perquisizioni nella sede della sezione aostana della Curva Sud milanista e nell'abitazione di Cataldo non è stato rinvenuto stupefacente.

pa.ga.

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