Cronaca - 22 maggio 2025, 08:40

Operazione 'Millenium', anche in Valle d'Aosta la cocaina della 'ndrangheta reggina

Nelle carte della maxi inchiesta dei carabinieri gli spostamenti di alcuni affiliati che addirittura salivano nella nostra regione dalla Lombardia e dal torinese per vendere lo stupefacente

Operazione 'Millenium', anche in Valle d'Aosta la cocaina della 'ndrangheta reggina

Tre diverse ordinanze di custodia, oltre tremila pagine che raccontano anni di serrate indagini dei carabinieri dei Nuclei investigativi del Comando provinciale di Reggio Calabria e del Gruppo di Locri, nonché dalla Sezione operativa della Compagnia di Locri, sotto il coordinamento della Dda di Reggio Calabria, per ricostruire ramificazioni e operatività di una struttura "stabile e organizzata", "un unico corpo" tra cosche alleate delle 'ndrine dei tre 'mandamenti' della provincia di Reggio Calabria, alleanza nata per gestire un enorme traffico di droga.

E' quanto emerge dalla maxi inchiesta 'Millennium' che ha portato all'arresto di 97 indagati - 81 in carcere e 16 ai domiciliari - tutti ritenuti legati ai più importanti clan di 'ndrangheta del reggino. Tra le coinvolte c'è anche la 'locale' di Volpiano, quella in parte già smontata dalle rivelazioni del pentito 36enne Domenico Agresta detto 'micu mc donald's', la cui testimonianza nel processo 'Geenna' aveva insistito sulla presenza di una 'ndrina organizzata in Valle d'Aosta gestita dal clan Nirta, asserzione 'certificata' poi dalle condanne definitive sentenziate nel processo torinese. Domenico Agresta è stato fondamentale anche nell'Operazione Millenium; gli inquirenti hanno verificato che la 'ndrina canavesana era incaricata di importare dalla Colombia, dal Brasile e da Panama ingenti quantitativi di cocaina. Droga poi distribuita su tutto il territorio italiano, tramite una struttura organizzata e diretta dalle cosche in Calabria. Cocaina giunta anche in Valle d'Aosta, come si legge nelle migliaia di pagine delle ordinanze e dei relativi allegati; traffici ed episodi di spaccio ben tratteggiati dagli investigatori, come quando, in un giorno di agosto, tre degli arrestati ovvero il 54enne indagato 'di spicco' Mauro De Benedetto, residente a Rozzano (Milano); Mario Campomizzi (58, residente a Rho) e il 25enne Francesco Priolo (Rozzano), si organizzarono per vendere un ingente quantitativo di 'coca' a una donna a La Thuile. Fu Campomizzi a salire dalla Lombardia in Valle d'Aosta e questa circostanza è singolare perchè abitualmente sono gli acquirenti a spostarsi in Lombardia dagli spacciatori e non viceversa. Ma quella a La Thuile è solo una delle tante cessioni intercettate dagli inquirenti. 

L'inchiesta ha confermato la riorganizzazione di tipo 'unitario' della 'ndrangheta aggiornandone struttura e vertici, nonché l'esistenza di una struttura di 'ndrangheta denominata 'provincia', organo collegiale che svolge funzione di raccordo tra le 'locali' reggine e quelle dislocate in altre regioni e all'estero e che regola ogni nuova costituzione di strutture di 'ndrangheta, assegnando cariche, garantendo il rispetto delle regole e dirimendo controversie tra affiliati e associati. 

Le indagini hanno inoltre permesso di accertare una volta di più la capacità di infiltrazione nelle Amministrazioni pubbliche e di acquisire appalti, dote particolaramente riconosciuta alla 'ndrina della famiglia Violi di Sinopoli (piana di Gioia Tauro), che dopo le condanne nel processo 'Platinum' ricompare a pieno titolo nell'Operazione Millenium. 

L'impresa edile del 'boss' Gianfranco Violi (condannato a cinque anni di carcere in Platinum) di appalti in Valle d'Aosta ne vinse tre in due Comuni: nel 2012, nel 2013 e nel 2020.

patrizio gabetti

SU