Economia - 14 maggio 2025, 06:45

Mense scolastiche, in Valle d’Aosta la spesa media è di 80 euro al mese

Mense scolastiche, in Valle d’Aosta la spesa media è di 80 euro al mese

In Valle d’Aosta, una famiglia ha speso in media 80 euro al mese per la mensa scolastica di un figlio durante l’anno scolastico in corso, sia nella scuola dell’infanzia che in quella primaria. È quanto emerge dall'ottava 'Indagine sulle mense scolastiche' condotta da Cittadinanzattiva, che ha analizzato i costi sostenuti nei capoluoghi di provincia italiani (con l’eccezione di Trento e Bolzano, le cui tariffe non sono comparabili in quanto calcolate con criteri differenti dall’Isee).

La regione più costosa risulta essere l’Emilia Romagna, con una media di 108 euro mensili, mentre la Sardegna si conferma, come l’anno scorso, la più economica: 61 euro al mese per la scuola dell’infanzia e 64 euro per la primaria.

A livello nazionale, si registra un lieve incremento delle tariffe, pari all’1% circa, ma con variazioni significative tra le regioni. In Sicilia, ad esempio, i costi sono cresciuti sensibilmente: +13% nella scuola dell’infanzia e oltre +8% nella primaria. Di contro, in Basilicata si osserva una riduzione del 6% circa in entrambi gli ordini scolastici.

Tra i capoluoghi di provincia, Barletta è la città dove si spende meno per singolo pasto (2 euro sia all’infanzia che alla primaria). Le tariffe più alte si registrano invece a Torino per la scuola dell’infanzia (6,60 euro a pasto) e a Livorno e Trapani per la primaria (6,40 euro).

Tra le città metropolitane, Roma si distingue positivamente, collocandosi tra le meno care: circa 2,60 euro a pasto in entrambi i gradi scolastici.

L’indagine prende come riferimento una famiglia tipo composta da tre persone (due genitori e un figlio minore), con un reddito lordo annuo di 44.200 euro e un ISEE di 19.900 euro. Il calcolo annuale della spesa si basa su una frequenza mensile di 20 giorni per nove mesi, senza considerare eventuali costi aggiuntivi. Il report completo è disponibile sul sito di Cittadinanzattiva, con un approfondimento anche sui fondi del PNRR destinati alle mense.


Mense scolastiche al Sud: il PNRR non basta a colmare il divario

Secondo l’Anagrafe nazionale dell’edilizia scolastica, solo un terzo circa degli edifici scolastici italiani (13.865 su 40.133) dispone di una mensa. La situazione peggiora sensibilmente nel Mezzogiorno, dove appena il 22% degli edifici (e solo il 21% nelle Isole) è dotato di questo servizio. In Campania la percentuale scende al 15,6%, in Sicilia addirittura al 13,7%.

Ben diverso il quadro nelle regioni del Centro (41,2%) e del Nord (43,1%). La Valle d’Aosta guida la classifica con il 72% degli edifici scolastici dotati di mensa, seguita da Piemonte (62,4%), Toscana (59,6%) e Liguria (59,1%).

Attraverso la piattaforma Regis, risulta che a dicembre 2024 sono stati finanziati, con risorse PNRR, 961 interventi sulle mense scolastiche. Di questi, il 58% avrebbe dovuto interessare il Sud, ma i dati finali parlano chiaro: il Mezzogiorno (Sud e Isole) ha ottenuto solo il 50,88% degli interventi. Ancora più marcata la sproporzione in termini economici: al Sud è andato appena il 37% delle risorse totali, contro il 48,6% al Nord e il 14,7% al Centro.

Il 54% degli interventi (516) prevede la costruzione di nuove mense, ma solo il 44% di questi riguarda il Sud e le Isole.

VALLE D’AOSTA – SCUOLE DELL’INFANZIA (2024/2025)

Costi delle mense scolastiche
Fonte: Cittadinanzattiva, VIII Indagine Tariffe delle Mense scolastiche, 2024-2025

CITTÀ

COSTO PASTO

COSTO MENSILE

COSTO ANNUALE

Aosta

€ 4,00

€ 80

€ 720

Media

€ 4,00

€ 80

€ 720

VALLE D’AOSTA – SCUOLE PRIMARIE (2024/2025)

Costi delle mense scolastiche
Fonte: Cittadinanzattiva, VIII Indagine Tariffe delle Mense scolastiche, 2024-2025

CITTÀ

COSTO PASTO

COSTO MENSILE

COSTO ANNUALE

Aosta

€ 4,00

€ 80

€ 720

Media

€ 4,00

€ 80

€ 720

MENSE SCOLASTICHE IN VALLE D’AOSTA

Fonte: Cittadinanzattiva, elaborazione su dati Futura – La scuola per l’Italia di domani, dicembre 2024

Mense esistenti: 102

Mense previste dal PNRR: 1


Le proposte di Cittadinanzattiva per migliorare il servizio mensa

Nel documento, Cittadinanzattiva avanza alcune proposte per rendere il servizio mensa più equo, accessibile e di qualità:

  • Istituire un’indagine conoscitiva permanente e un tavolo nazionale sulla ristorazione scolastica, per affrontare temi cruciali come qualità delle derrate alimentari, trasparenza degli approvvigionamenti, definizione e rispetto dei menù, ruolo delle Commissioni Mensa, revisione degli appalti e dei CAM (Criteri Ambientali Minimi).

  • Uniformare le tariffe minime e massime su base territoriale (Nord, Centro, Sud) e allargare le fasce di esenzione.

  • Rendere strutturale il Fondo contro la povertà alimentare, previsto dall’ultima legge di Bilancio, e sbloccare al più presto il decreto attuativo per ripartire le risorse tra i Comuni.

  • Pianificare un piano quinquennale post-PNRR per la costruzione di nuove mense, puntando sul tempo pieno nelle scuole primarie del Sud e delle aree interne.

  • Diffondere le Commissioni Mensa con la presenza di genitori di bambini con diete speciali e definire indicatori comuni per valutare il servizio a livello nazionale.

  • Coinvolgere gli studenti nei percorsi di educazione alimentare e nella lotta allo spreco.

  • Eliminare il cibo spazzatura dai distributori scolastici, sostituendolo con prodotti freschi, naturali e, ove possibile, locali.

Infine, Cittadinanzattiva sottolinea la necessità di riconoscere la mensa scolastica come servizio pubblico essenziale, garantendone l’accesso anche ai bambini provenienti da famiglie in difficoltà economica e contrastando ogni forma di esclusione o morosità ingiustificata.

red.laprimalinea.it

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