Editoriale - 13 maggio 2025, 07:13

Papa Leone XIV ai giornalisti, 'voi siete in prima linea'. E noi ci proviamo

Cerchiamo di essere presenti dove accadono le cose, ma anche dove non succede nulla e proprio lì può nascere tutto

Papa Leone XIV ai giornalisti, 'voi siete in prima linea'. E noi ci proviamo

Quando Papa Leone XIV ha detto ieri ai giornalisti: “Voi siete in prima linea nel narrare i conflitti e le speranze di pace”, non stava facendo un complimento di circostanza. Stava riconoscendo un ruolo essenziale, una missione. Per chi, come noi, lavora ogni giorno in una testata che abbiamo voluto chiamare (con coraggio, non con presunzione, Laprimalinea), queste parole suonano come un’investitura. Ma anche come un richiamo alla coerenza, all’impegno, alla verità.

Essere “in prima linea” non è una posa. Non significa solo voler arrivare primi con una notizia ma esporsi, rischiare, cercare di capire e poi raccontare prima possibile con onestà. È essere presenti dove accadono le cose, ma anche dove non succede nulla e proprio lì può nascere tutto. È dare voce a chi non ce l’ha, è fare domande talvolta non gradite, è riportare la verità anche quando non ci piace, è non tirarsi indietro.

Il Papa ci ha ricordato, una volta di più, che informare è un autentico servizio. Che le parole scritte e pronunciate ogni giorno possono ferire o guarire, distruggere o costruire. Noi abbiamo scelto di costruire: fiducia, conoscenza, senso critico. Lo facciamo sapendo che ogni titolo è una scelta di campo, ogni omissione una responsabilità.

Nel suo piccolo cosmo, nel suo piccolo avamposto di provincia, Laprimalinea è nata (ultima nata nel panorama editoriale valdostano) per questo. Per provare a stare dove serve, prima che sia facile, prima che sia comodo. Le parole del Papa ci onorano, ma soprattutto ci impegnano. Da oggi, ancora di più.

patrizio gabetti

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