Attualità - 03 maggio 2025, 06:46

K2-18b: segnali di vita da un altro pianeta?

Rappresentazione artistica di K2-18b. Crediti: Nasa, Csa, Esa, J. Olmsted (Stsci), N. Madhusudhan (Cambridge University)

Rappresentazione artistica di K2-18b. Crediti: Nasa, Csa, Esa, J. Olmsted (Stsci), N. Madhusudhan (Cambridge University)

Gli scienziati dell’Università di Cambridge hanno rilevato molecole beneficamente 'sospette' nell’atmosfera di K2-18b, un pianeta distante 124 anni luce dalla Terra.

Utilizzando il telescopio spaziale James Webb, hanno identificato dimetil solfuro (DMS), un gas che sulla Terra è prodotto solo da organismi viventi, come il fitoplancton.  K2-18b è classificato come pianeta Hycean, ovvero un mondo con oceani di acqua liquida sotto una spessa atmosfera di idrogeno. Questo tipo di pianeta è considerato un candidato ideale per la ricerca di vita extraterrestre, poiché l’acqua liquida è un elemento fondamentale per lo sviluppo di organismi viventi. 

Secondo i ricercatori, l’atmosfera di K2-18b potrebbe favorire la presenza di processi biologici attivi simili a quelli che avvengono negli oceani terrestri. Tuttavia, la sua massa - circa 8,6 volte quella della Terra - lo rende molto diverso dal nostro pianeta, con condizioni atmosferiche che potrebbero influenzare la possibilità di vita. 

La rilevazione di dimetil solfuro (DMS) e dimetil disolfuro (DMDS) è stata possibile grazie alle avanzate capacità del telescopio James Webb, che ha analizzato la luce proveniente dalla stella attorno a cui orbita K2-18b. Questi gas, sulla Terra, sono prodotti quasi esclusivamente da organismi viventi, il che ha acceso l’interesse della comunità scientifica.  

Gli esperti sottolineano che, sebbene la presenza di questi gas sia un forte indizio, non rappresenta ancora una prova definitiva di vita. Serviranno ulteriori osservazioni per confermare se questi composti siano effettivamente il risultato di attività biologica o se possano avere un’origine non organica.  

Il professor Nikku Madhusudhan, a capo dello studio, ha dichiarato che potrebbero ottenere prove più concrete entro uno o due anni. Se la presenza di questi gas è davvero legata alla vita, K2-18b potrebbe essere un mondo brulicante di organismi microbici.  

Gli scienziati stanno ora pianificando nuove osservazioni per verificare la composizione atmosferica del pianeta e raccogliere dati più dettagliati. Se i risultati saranno confermati, potremmo essere di fronte alla prima vera prova di vita al di fuori del nostro sistema solare.

red.laprimalinea.it

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