Con una conferenza dello storico delle mafie Enzo Ciconte, che si è tenuta nella serata di ieri, martedì 15 aprile, a Palazzo regionale, si è conclusa la seconda edizione del corso ìGiovani Ambasciatori della Legalità'.
La formazione di 30 ore, realizzata dall'Osservatorio regionale antimafia in collaborazione con l'Università della Valle d'Aosta, ha coinvolto 20 giovani, in maggioranza studenti universitari, in un approfondimento sul fenomeno mafioso che è iniziato il 17 febbraio scorso con una lectio magistralis del Professor Nando Dalla Chiesa ed è proseguito con esperti del settore.
La conferenza del professor Ciconte sul tema delle mafie dopo le stragi e il radicamento al Nord ha offerto un'ulteriore chiave di lettura sul fenomeno. Al termine, il Presidente del Consiglio Valle, Alberto Bertin e il coordinatore del Comitato scientifico, Paolo Gheda hanno consegnato l'attestato ai partecipanti che hanno ottenuto il titolo di 'Giovane Ambasciatore/trice della Legalità'.
I neo 'Ambasciatori della Legalità' sono: Hanae Abounassir, Letizia Acchiardi, Paolo Alberti, Eleonora Bortolotti, Andreacamilla Carcereri, Luca Carlino, Andrea Esmeralda Celi, Edoardo Falchi, Michela Ghinazzi, Sara La Nasa, Elena Maione, Edoardo Monetto, Claudia Nigrelli, Antonio Pepe, Alessia Silvano, Annachiara Sparaneo, Giulia Spinella, Manuela Tognela, Alberto Torterolo, Salma Zinedine.
Il Presidente Bertin, evidenziando che questa seconda edizione, come già quella precedente, ha riscosso l'interesse dei giovani universitari, parla di "un segnale importante. Ciò che rende questo corso ancora più prezioso è il suo valore moltiplicatore: i giovani ambasciatori porteranno ciò che hanno appreso nelle scuole, diventando protagonisti di una vera e propria restituzione formativa. È questo il valore aggiunto del progetto: la conoscenza che si diffonde, di studente in studente, per creare una rete consapevole e capace".
E aggiunge: "Le mafie sono e restano un'emergenza, contrastarle deve essere una priorità per la comunità. Perché le mafie vogliono il denaro e il potere e sono disposte a tutto per appropriarsene. A questo fine, infiltrano l'economia e la politica. Sostituiscono l'economia buona con quella cattiva, quella che non crea crescita e sviluppo. Interferiscono nei processi democratici per condizionare la politica e le scelte che riguardano tutti".