Scarcerazione con remissione in libertà ma divieto di dimora in Aosta dove vive il marito e divieto di comunicare in alcun modo con lui. Questo ha disposto, convalidando il fermo giudiziario, il gip del tribunale di Aosta Davide Paladino nei confronti della 53enne romena arrestata nella notte di lunedì scorso dalla Squadra mobile della questura aostana con l’accusa di maltrattamenti in famiglia nei confronti del marito.
Durante l'udienza di convalida del fermo, svoltasi questa mattina, la donna (difesa dall'avvocato Michel Milliery) si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Il pm Giovanni Roteglia) aveva chiesto la convalida dell’arresto e l’allontanamento dalla casa coniugale con applicazione del braccialetto elettronico; in subordine, divieto di dimorare in Valle d'Aosta.
Parte lesa è un valdostano di 73 anni con patologia invalidante; i due si sono sposati anni fa e risiedono nel capoluogo regionale. La notte scorsa lui non ha più retto all'ennesima scarica di sberle, calci e angherie varie da parte della moglie -che lo ha picchiato anche con un bastone per le tende - e ha allertato la polizia. Già sotto osservazione da tempo da parte della questura di Aosta, la donna è stata arrestata all'alba di lunedi e, stando al racconto del marito, da tempo l'uomo sarebbe vittima di violenze e abusi da parte della moglie, che nonostante le ripetute diffide non aveva mai cessato di maltrattarlo e persino di manipolare la bombola per l'ossigeno che viene somministrato all'uomo, che soffre di problemi cardiaci.
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