E' un problema che affligge il 60% della popolazione ed è diffuso soprattutto tra le donne. Spesso si accentua in estate per via della temperatura, che provoca vasodilatazione e rallentamento della circolazione con conseguente ristagno ed edema, che a sua volta causa la tipica sensazione di pesantezza agli arti inferiori e poi gonfiore, rossore, bruciore, dolore, crampo da calore, che si verifica con maggiore facilità in chi pratica un'intensa attività fisica in ambienti particolarmente caldi e scarsamente ventilati, quando i tassi di umidità elevati provocano una sudorazione eccessiva.
Come mai il caldo fa peggiorare i disturbi legati alla cattiva circolazione? La risposta la troviamo se andiamo a vedere la struttura delle vene: esse infatti hanno al loro interno delle valvole, fatte come dei nidi di rondine aderenti solo da una parte alla parete venosa, mentre dalla parte opposta il sangue è libero di passare per risalire lungo la vena stessa per tornare al cuore; queste valvole impediscono al sangue di ricadere verso il basso, richiamato dalla forza di gravità. Ma se le vene sono dilatate e le loro pareti non sono più molto elastiche, tutto questo sistema di valvole viene vanificato, il sangue tende a ristagnare nelle parti più basse degli arti inferiori. Possiamo parlare in questo caso di insufficienza venosa.
Quali sono le cause? Innanzitutto è necessario escludere condizioni patologiche di particolare serietà, come per esempio flebiti o tromboflebiti, oppure cause di tipo ormonale, disfunzioni renali o cardiache, che andranno indagate con l'aiuto del medico. Ci possono essere cause legate a fattori di tipo fisiologico o a cattive abitudini, come per esempio la sedentarietà, il sovrappeso, la fragilità capillare, la cattiva alimentazione. Ci sono una serie di piccoli ma importanti accorgimenti che consentono di prevenire ed alleviare la fastidiosa sensazione di stanchezza e pesantezza delle gambe.
Innanzitutto è molto importante seguire un'alimentazione sana ed equilibrata, povera di sodio (presente anche nei salumi, nei formaggi e negli alimenti confezionati) e ricca di vitamine, fibre e microelementi. Assumere molta acqua, almeno due litri al giorno, ma non una qualsiasi.
L’acqua che favorisce la diuresi è la cosiddetta “acqua minimamente mineralizzata” che, come si può leggere in etichetta, possiede un residuo fisso inferiore a 50 mg/litro. E’ consigliabile svolgere regolarmente attività fisica aerobica, che consente di riattivare la circolazione ed è severamente consigliato l'astenersi dal fumo che danneggia i vasi sanguigni e rende difficile la circolazione.
La Natura come sempre ci viene in aiuto, con la sua ricchezza di piante che possono essere utili per combattere i problemi legati alla cattiva circolazione e sono veramente tante. Le più usate a questo scopo sono la Centella, il Rusco, l'Ippocastano, la Vite rossa, il Meliloto, il Mirtillo nero, l'Amamelide, il Ginkgo, che sono più mirate per il trofismo (nutrimento) dei vasi sanguigni; ma anche l'Ananas, l'Orthosiphon, la Pilosella, la Betulla, vengono utilizzate spesso per ridurre gli edemi e la ritenzione idrica.
Vediamo brevemente le proprietà di alcune di queste piante, per capire come funzionano.
La Centella asiatica interviene migliorando il trofismo del tessuto connettivo dei vasi sanguigni, rendendoli più elastici e migliorando la permeabilità delle pareti venose, le quali più difficilmente faranno trasudare liquidi nei tessuti circostanti, riducendo così la stasi venosa con tutti i disturbi che da essa conseguono, come edema degli arti inferiori, senso di peso e dolore alle gambe, cellulite. Il Rusco o Pungitopo ha una marcata attività antinfiammatoria e antiedemigena, soprattutto per un'azione vasocostrittrice periferica e una modulazione della permeabilità e della resistenza capillare. I suoi costituenti agiscono principalmente a livello del tessuto connettivo e sulla muscolatura liscia dei vasi sanguigni, regolandone la contrattilità e assicurando un più efficace ritorno venoso. L'Ippocastano o Castagna d'India ha un alto contenuto di escina, una sostanza in grado di attenuare l'infiammazione e facilitare il riassorbimento dei fluidi che causano gonfiori dei tessuti, se presenti in quantità eccessive. L'escina irrobustisce la muscolatura liscia che avvolge i vasi sanguigni e aumenta l'elasticità dei capillari. L'Ippocastano è molto usato, oltre che per la fragilità capillare e l'insufficienza venosa degli arti inferiori, anche come coadiuvante in caso di vene varicose ed emorroidi. La Vite rossa, di cui si utilizzano le foglie, è importante per la ricchezza in flavonoidi e antocianosidi, sostanze con una spiccata attività protettrice dei vasi capillari; è utilizzata quindi per gambe pesanti, varici, couperose, fragilità vascolare in genere. Il Mirtillo nero ha frutti molto conosciuti per le sue proprietà salutari; l'azione si deve anche in questo caso alla presenza di antociani che agiscono sui capillari, rinforzandone le pareti, migliorando la circolazione ma anche la visione notturna. Il Meliloto è una pianta dalle spiccate proprietà antinfiammatorie e vasoprotettrici, il cui principio attivo più importante è la cumarina, che stimola l'attività delle cellule-spazzino del nostro organismo (i macrofagi), facilitando così l'eliminazione di alcune sostanze responsabili dell'infiammazione e del gonfiore di gambe e caviglie. Il Meliloto ha anche la capacità di fluidificare il sangue migliorandone lo scorrimento all'interno dei vasi e, proprio per questa sua proprietà, non va assunto se si utilizzano farmaci anticoagulanti, poiché potrebbe potenziarne gli effetti. L'Amamelide è una pianta originaria del nord America i cui componenti, racchiusi nelle foglie, sono vasocostrittori venosi, utili quindi in caso di varici, emorroidi, flebiti e tutti i disturbi legati a cattiva circolazione. Il Ginkgo è una pianta alla quale i numerosi principi attivi che costituiscono il suo fitocomplesso conferiscono molteplici proprietà, che possono essere utili per la circolazione sia a livello generale che a livello cerebrale. Esso infatti, agendo sulla fluidità del sangue, migliora la microcircolazione cerebrale poiché aumenta l'afflusso di sangue al cervello, che viene in questo modo maggiormente ossigenato. Il Ginkgo agisce anche a livello del microcircolo in generale, su capillari, piccole arterie e piccole vene, rendendone le pareti più toniche e resistenti, e realizzando anche una diminuzione della permeabilità capillare, con conseguente diminuzione degli edemi. L'Ananas è il frutto molto noto ed apprezzato per la sua bontà, ma esso è ormai conosciuto anche per le sue proprietà benefiche legate all'enzima che esso contiene, la Bromelina, un ottimo antinfiammatorio e diuretico che contribuisce a migliorare l'aspetto della cosiddetta "buccia d'arancia" tipico dei tessuti cellulitici. L'Orthosiphon, la Pilosella e la Betulla vengono utilizzate per le loro proprietà drenanti, che riducono il ristagno di liquidi legato alla cattiva circolazione.
Tutte queste piante quindi possono aiutarci a risolvere un problema che non è solo estetico, ma talvolta può dare fastidi anche importanti, di cui ci ricordiamo soprattutto quando, con l'arrivo della buona stagione, è ora di scoprire le gambe!
Invece la strategia migliore sarebbe quella di effettuare una buona prevenzione, proprio con l'aiuto delle piante, effettuando durante tutto l'arco dell'anno dei cicli di trattamento, in modo da evitare che un disturbo magari abbastanza lieve si trasformi in un problema più serio ed esteticamente più visibile.
A cura della Dott.ssa Caterina Tubère