Attualità - 07 giugno 2024, 07:34

Quando arte fa rima con ironia; 'se proprio non ce la fate a tenerla...chiamatelo almeno jaccondsiano'

L'artista valdostano Marco Jaccond, spugna in mano per ripulire la sua opera, commenta con intelligente umorismo l'incredibile gaffe di due maestre che accompagnando in gita ad Aosta i bambini di una scuola elementare provenienti da fuori Valle, hanno scambiato la sua scultura per un vespasiano

Marco Jaccond accanto alla sua opera durante il lavoro di ripulitura

Marco Jaccond accanto alla sua opera durante il lavoro di ripulitura

"Per dirla tutta, quest'opera l'ho pensata, realizzata e consegnata senza 'costi aggiuntivi' per l'Amministrazione comunale, ovvero fa parte di un progetto sociale e culturale in cui credevo e credo. Me la devo anche ripulire dai 'bisognini' dei bimbi autorizzati dalle loro maestre a farci la pipì? E sia, non voglio stare sulle spese del Comune. Almeno però, se proprio non ce la fate a tenerla, la prossima volta chiamatelo 'jaccondsiano' non 'vespasiano'...la fatica di realizzarlo è stata mia...!". Con l'intelligente ironia che da sempre lo contraddistingue, l'artista valdostano Marco Jaccond commenta così l'incredibile gaffe, resa nota ieri da Laprimalinea.it, di due maestre che mercoledì scorso, accompagnando in gita ad Aosta i bambini di una scuola elementare provenienti da fuori Valle, hanno scambiato la sua scultura lignea 'Le scarpe di Ulisse' per qualcosa di ben diverso, e ce ne voleva di fantasia...

Commento sarcastico con tanto di spugna in mano, perché nel tardo pomeriggio di ieri, giovedì, Marco Jaccond insieme a un amico da Saint-Vincent è salito ad Aosta per occuparsi della ripulitura e dell'igienizzazione dell'opera artistica, che ancora 'ospitava' fazzoletti e ricordi olfattivamente sgradevoli del passaggio dei bambini.

'Le scarpe di Ulisse', è stata realizzata nel 2014 per il Comune di Aosta nell'ambito del progetto 'Jolies Coins' ovvero la posa, in angoli scelti 'ad hoc' del capoluogo regionale, di dieci opere destinate ad arricchire il 'Museo a cielo aperto' allestito nel centro di Aosta per volere dell'Amministrazione municipale.

E' una suggestiva, surreale barca praticamente spezzata in due, che il polimaterico Jaccond ha dipinto esternamente rappresentando una sorta di 'Ulisse' moderno e urbano. E' stata allestita nell’area verde lungo la riva del torrente Buthier, a pochi passi dall’Arco d’Augusto, un angolo di città che si caratterizza così per l’ulteriore richiamo alla navigazione (un’altra traccia è il vicino monumento ai Caduti valdostani del mare). Difficile, se non impossibile, scambiare l'originale scultura per qualcosa d'altro, ma mercoledì 5 giugno attorno alle 'scarpe di Ulisse' c'erano diversi bambini in età di scuola primaria, alcuni dei quali in fila indiana; poco distanti, due loro maestre. Erano in gita scolastica da una regione bagnata dal mare, ma i bambini non stavano ammirando l'opera di Jaccond: erano in coda per fare pipì dentro quello che le loro insegnanti avevano identificato in nient'altro che un vespasiano, seppur originale e privo di adeguata protezione dalla vita di indecorosi curiosi. E di questo si lamentavano le due maestre quando sono state richiamate all'attenzione da un aostano quantomeno a conoscenza del fatto che quel manufatto non è un orinatoio...

 

pa.ga.

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