Cronaca - 29 febbraio 2024, 13:53

Trenino Cogne-Pila, la Regione deve ancora recuperare sette milioni di euro

Trenino Cogne-Pila, la Regione deve ancora recuperare sette milioni di euro

Ammonta a circa sette milioni di euro la somma da recuperare da parte dell'Amministrazione regionale della Valle d'Aosta per le sentenze passate in giudicato, e di questi cinque milioni e quattrocentomila euro derivano dalla condanna per il mancato utilizzo del trenino Cogne-Pila ovvero della 'ferrovia Acque Fredde' (nella home page un vagone in stato di abbandono).

E' questo il dato più significativo contenuto nella relazione sull’attività svolta nel 2023 dalla Procura regionale della sezione giurisdizionale della Valle d’Aosta della Corte dei conti, realizzata dal procuratore regionale della magistratura contabile, Giuseppe De Rosa e trasmessa oggi alle testate giornalistiche locali in occasione dell'inaugurazione dell'Anno giudiziario 2024.

Per realizzare il collegamento mai entrato in funzione a causa di errori di progettazione/costruzione, furono spesi 29 milioni di euro. Nel 2016, la terza Sezione giurisdizionale centrale d'Appello della Corte aveva ridotto da 13 a sei milioni di euro la condanna all'unica persona ritenuta in primo grado responsabile del danno, ovvero il progettista della tramvia, l'ingegner Alberto Devoti, considerando che anche "Regione, ministero delle Infrastrutture e ditte private" avevano "concorso causalmente" alla "produzione" del danno erariale. Di quella grossa cifra, la Corte dei conti ha ottenuto ad oggi meno di 600 mila euro, dato che restano da recuperare cinque milioni 413 mila 974 euro.

I lavori al 'trenino Pila-Cogne' erano stati avviati nel 1985 e il progetto era stato 'congelato' nel 2008 dalla Giunta regionale, sino alla dismissione della tratta mai utilizzata, decisa nel 2012. Nel marzo del 2022 un'azienda con sede a Milano, la Valente spa, si è aggiudicata all'asta per 31.500 euro il materiale rotabile dell'ex tramvia. E' stato realizzato, ma non ancora presentato, un progetto per l'utilizzazione della linea come cavidotto tecnologico. 

Quanto all'attività svolta, nel 2023 sono state aperte 155 nuove istruttorie, di cui 96 per responsabilità amministrativa e 59 per il mancato deposito di conti giudiziali.

Un capitolo a parte meritano i debiti fuori bilancio degli enti locali. “A fronte dell’obbligo di trasmissione delle deliberazioni di riconoscimento dei debiti alla Procura regionale - si legge nella relazione - agli Enti locali Valdostani venivano comunicate, nel novembre 2022, apposite Linee guida per richiamare l’attenzione sul menzionato obbligo nonché per precisare la documentazione contestualmente da inviare all’Ufficio inquirente”.

Sul punto, però, “permangono situazioni di mancato inoltro delle deliberazioni in argomento” e “gli Enti non sempre si sono attenuti alle indicazioni degli atti da trasmettere” evidenziando “la persistenza di diffuse illegittimità procedurali determinate da cause/concause diverse – l’approfondimento delle quali non è di pertinenza della Procura contabile – in primis l’insufficiente azione di garanzia dei soggetti a ciò normativamente deputati, vale a dire i Dirigenti degli Enti medesimi. In un caso si è proceduto alla trasmissione di atti alla competente Procura della Repubblica”.

red.laprimalinea.it

SU