Oltre a essere rifugio e scrigno dei beni e degli affetti, la nostra casa può 'curarci'? Addirittura, può 'guarire' alcuni nostri malesseri? Certamente, il benessere domestico o meglio una smart home può largamente contribuire a prevenire e combattere malattie, depressioni, 'stati generali' malsani. Questo è il tema principale della nostra rubrica Abitare il Benessere, curata dall'ingegnere Andrea Rotta, un autentico esperto di comfort abitativo, un titolato professionista che ha dedicato la propria vita e le proprie competenze allo scopo di far star bene le persone nei luoghi dove maggiormente trascorrono la loro esistenza. Soluzioni incombustibili per pannelli fotovoltaici.
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Si prevede che la transizione dalle fonti di energia basate sui combustibili fossili alle fonti energetiche rinnovabili accelererà notevolmente nei prossimi decenni. Secondo alcune proiezioni, le energie rinnovabili potrebbero costituire il 50% dell'intero mix energetico entro il 2030 e addirittura raggiungere l'85% entro il 2050, secondo quanto riportato da McKinsey Energy Insights Global Energy Perspective 2022.
Per favorire e promuovere questa trasformazione, la Commissione europea ha avanzato la proposta di avviare un programma di installazioni su larga scala di pannelli fotovoltaici a partire dal 2027.
La strategia comunitaria prevede di raddoppiare entro il 2025 la capacità solare fotovoltaica e di portarla a 600 GW nel 2030. Entro il 2028 tutti gli edifici pubblici e commerciali dovranno essere dotati di impianti fotovoltaici, mentre a partire dal 2029 dovranno esserlo anche tutti gli edifici residenziali nuovi.
L’installazione di un impianto fotovoltaico, in funzione delle caratteristiche elettriche/costruttive e/o delle relative modalità di posa in opera, può comportare un aggravio del preessitente livello di rischio di incendio.
Ai fini della prevenzione incendi gli impianti fotovoltaici (FV) dovranno essere progettati, realizzati a regola d’arte ed essere sottoposti a regolare manutenzione. Gli impianti fotovoltaici si intendono realizzati a regola d’arte se sono stati realizzati secondo i documenti tecnici emanati dal Comitato Elettrotecnico Italiano (norme e guide) e dagli organismi di normazione internazionale e se tutti i componenti sono conformi alle disposizioni comunitarie o nazionali applicabili. In particolare, il modulo fotovoltaico dovrà essere rispondente alle norme CEI EN 61730-1 e CEI EN 61730-2.
L’installazione dovrà essere eseguita in modo da evitare la propagazione di un incendio dal generatore fotovoltaico al fabbricato nel quale è incorporato.
Tale condizione si ritiene rispettata qualora l’impianto fotovoltaico, incorporato in un’opera di costruzione, è installato su strutture ed elementi di copertura e di facciata incombustibili, quindi di classe 0 (zero) di reazione al fuoco, secondo il decreto del Ministero dell’interno 26 giugno 1984, oppure di classe A1, secondo il decreto del Ministero dell’interno 10 marzo 2005.
È inoltre equivalente a tale realizzazione anche l’interposizione, tra i moduli fotovoltaici e il piano di appoggio, di uno strato di materiale di resistenza al fuoco almeno EI 30 ed incombustibile (classe 0 di reazione al fuoco, secondo il decreto del Ministero dell’interno 26 giugno 1984, oppure di classe A1, secondo il decreto del Ministero dell’interno 10 marzo 2005).
In alternativa potrà essere effettuata una specifica valutazione del rischio di propagazione dell’incendio, tenendo conto della classe di resistenza agli incendi esterni dei tetti e delle coperture di tetti, effettuata secondo le norme UNI EN 13501-5 relative alla classificazione al fuoco in base ai risultati delle prove di esposizione dei tetti a un fuoco esterno e della classe di reazione al fuoco del modulo fotovoltaico attestata secondo le procedure di cui all’art. 2 del decreto del Ministero dell’interno 10 marzo 2005 relativo alle classi di reazione al fuoco per i prodotti da costruzione da impiegarsi nelle opere per le quali è prescritto il requisito della sicurezza in caso d’incendio.
Esistono a tal proposito una gamma di prodotti naturali, e in questo articolo esaminiamo quelli in lana di roccia, di marca Rockwool completamente ignifughi, appositamente progettati per soddisfare i rigidi requisiti di questa avanzata applicazione tecnologica e per mitigare il rischio di propagazione degli incendi: Hardrock 1000, Flatrock 70 Plus e Rockacier C nu Energy, sono le soluzioni ideali per le coperture piane in combinazione con l’installazione di pannelli fotovoltaici. Le prestazioni e la sicurezza del sistema copertura richiedono tuttavia una particolare attenzione sia in fase di installazione, sia durante la vita dell’edificio.
ROCKWOOL ha colto questa esigenza e ha realizzato per gli operatori del settore una guida informativa per installare correttamente i pannelli isolanti su una copertura piana dotata di impianto fotovoltaico.
Pannelli fotovoltaici in copertura: le aree di rischio L'Italia ha già fatto un balzo da record, superando oltre 1,3 milioni di installazioni di impianti solari nel 2022, con un aumento del +158% rispetto all'anno precedente.
Questa esplosione dell'energia solare è un passo verso un futuro sostenibile, ma dobbiamo anche essere consapevoli dei possibili pericoli. Abbracciando l'energia solare su larga scala con sistemi installati sulle coperture, aumentiamo anche l'efficienza del nostro patrimonio edilizio.
Tuttavia, dobbiamo anche considerare i rischi connessi a questa rivoluzione energetica. Uno dei principali pericoli che emergono è la sicurezza antincendio.
Uno studio recente condotto dall'Università di Edimburgo ha gettato luce su una connessione importante: quella tra i pannelli fotovoltaici e il potenziale incendio, individuando alcune aree di rischio che richiedono la nostra attenzione:
-il materiale isolante, gli inverter, i combinatori, i fusibili e i connettori connessi all’impianto, possono fungere da pericolose fonti di innesco;
-se si sprigionano le fiamme sotto il pannello installato, viene prodotto calore irradiante diretto verso l’edificio che può aggravare la propagazione e l’intensità dell’incendio;
-durante un incendio, i pannelli possono rappresentare un ostacolo nel corso delle operazioni di soccorso dei vigili del fuoco.
A tutto questo, si aggiungono anche rischi di tipo meccanico in presenza di carichi improvvisi da neve e da vento e imprevisti legati all’installazione dei pannelli che potrebbero compromettere l’integrità della copertura.
Soluzioni ROCKWOOL per coperture piane e pannelli fotovoltaici.
Si stima che il 51% degli incendi che si verificano sui tetti sui quali sono stati installati impianti fotovoltaici dipenda da guasti derivati da componenti elettrici e molto spesso anche dal tipo di materiale isolante utilizzato.
Per questo motivo risulta di fondamentale importanza applicare materiali isolanti incombustibili sulle coperture piane dotate di pannelli fotovoltaici. Le soluzioni in lana di roccia ROCKWOOL sono, per loro natura, resilienti al fuoco e in grado di resistere a temperature di oltre 1000 °C: contengono quindi il fuoco, ne impediscono la propagazione e contribuiscono a proteggere l’edificio dal rischio di incendio.
Si al fotovoltaico con accorgimenti per la sicurezza degli edifici e dei loro occupanti.
A cura di Andrea Rotta
Tutti i contenuti e gli articoli dell'ingegnere Andrea Rotta sono disponibili nella rubrica 'Abitare il benessere'
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Chi è Andrea Rotta?
Torinese d'origine, 51 anni, laureatosi al Politecnico di Torino nel maggio 1998 e iscritto all'Ordine degli ingegneri della Valle d'Aosta dal giugno 1999, Andrea Rotta opera da oltre vent'anni nel campo della progettazione, costruzione e gestione di impianti di climatizzazione con attenzione allo sviluppo delle energie rinnovabili e risparmio energetico. Più di 200 gli impianti realizzati con tecnologia fotovoltaica, solare termico, pompa di calore, biomassa, cogenerazione. Oggi promuove la costruzione di edifici in bioedilizia e la riqualificazione energetica del patrimonio esistente. Un lavoro che ormai è diventata pura passione nel veder realizzato il sogno della sostenibilità ambientale che da una singola abitazione, come una goccia nel mare, farà la differenza nel nostro futuro e quello delle future generazioni. Nel 2017 ha scritto il libro 'Era meglio fare l’idraulico!' in cui descriveva le difficoltà nell’iniziare a svolgere la libera professione, sempre alla ricerca di un modo migliore di proporre ai clienti, soluzioni innovative per vivere in comfort. L’ingegner Rotta ha più volte sottolineato come sia importante prendere questo problema sul serio. Rotta si occupa, quindi, da molti anni delle energie rinnovabili e soprattutto del risparmio energetico, tanto da aver scritto dei libri in merito, tra i quali i più noti e apprezzati sono 'SmartHome' e 'Aria Pulita', 'Guida sul comfort abitativo' e durante il periodo di quarantena Covid ' Come sanificare' tutti scaricabili gratuitamente sul suo sito https://www.andrearotta.com/
Per maggiori informazioni consultare il sito https://www.andrearotta.com/ e il canale https://www.youtube.com/channel/UC9sqWNUPfrH_v9GbtsrA3ag