Stampato dalla Tpografia Valdostana con il coordinamento di Enrico Montrosset e Alberto Bich, da mercoledì 6 dicembre è in edicola la 113esima edizione del Messager Valdôtain al prezzo, bloccato ormai da alcuni anni, di 18 euro.
Alcune novità presenti nell’edizione 2024
Presentato oggi alla presenza dai Presidenti della Giunta, Renzo Testolin e del Consiglio, Alberto Bertin, nel Messager 2024 c’è stata una riorganizzazione dei contenuti. Dopo la consueta apertura con il Calendario, l’Avant-Propos, il Saluto della autorità politiche e del Vescovo di Aosta, gli autori hanno deciso di condensare nella prima parte quelle che sono diventate nel tempo delle vere e proprie rubriche. Si va dalle tradizionali Nos Deuils, Au Service de l’église, all’articolo di approfondimento sulla parrocchia e ai contributi dei comuni di Issime e della Valle di Gressoney, alle quali si sono aggiunte alcune altre rubriche che tradizionalmente si trovavano in altri luoghi come quella dedicata al Brel (Le trésor de la langue) piuttosto che alla Rencontre des émigrés, ai Cori, alle notizie di 100 anni prima in Quelques Nouvelles e i cognomi delle famiglie valdostane, Les Noms del familles Valdôtaines, il Concours Cerlogne, la Festa della Valle d’Aosta.
A seguire, sempre condensati in un’unica sezione, i contributi che hanno sviluppato tematiche o temi monografici, ma su più numeri del Messager: gli articoli di Alessandro Celi per 'Una possibile storia dell’annessionismo'; gli articoli di Piergiorgio Thiébat 'Sulla storia di casa Savoia' e gli articoli del Centro studi sull’Emigrazione.
Continua con successo la richiesta di annoverare per ogni edizione un articolo firmato da un noto scrittore. Lo scorso anno fu Paolo Cognetti, quest’anno è stata la volta di Enrico Camanni. Nell’edizione 2024 anche alcuni articoli in ricordo di persone e personalità care alla Valle mancate durante l’anno 2023: quello di Monsignor Anfossi in ricordo di Papa Benedetto XVI oppure quello di Andrea Désandré in ricordo di Gianna Cuaz Bonis.
Uno spazio è stato dedicato alla messa in valore delle opere di restauro condotte su edifici del patrimonio storico valdostano terminate durante il 2023 o a luoghi e edifici del patrimonio regionale restituiti al pubblico: la riapertura del museo Sarriod de la Tour a cura di Nathalie Dufour o quello di Saint-Pierre di Santa Tutino e ancora il contributo dedicato al Santuario di Machaby di Margherita Barsimi oppure ancora la ricostruzione dell’iter progettuale e costruttivo del Palazzo assistenziale Cogne a cura di Christian Armaroli.
Il Messager ricorda anche alcune ricorrenze come i 50 dalla morte di Albert Deffeyes a cura di Jeannette Fosson; i 90 dalla nascita di Marcel Bich; le celebrazioni in onore di San Bernardo; i sessant’anni del Convitto Chabod; i vent’anni dell'Osservatorio Astronomico; i vent’anni della federazione della Dama Asd 1943/2023 e la messa online del sito dedicato alla Resistenza dell’Istituto storico della Resistenza a cura di Vilma Villot. Il totale degli articoli e delle rubriche è di 53, mentre gli inserzionisti sono 49.
La sezione della Cronaca degli eventi dell’anno passato dai comuni valdostani ha un nuovo frontespizio e non si intitola più La page des souvenir, ma, riprendendo la dicitura usata dallo stesso almanacco Messager negli anni 20, Coup d’oeil général, En Vallée d'Aoste.
Seguono le tradizionali sezioni dedicate agli Sport popolari, alla Batailles de reines e agli Avvenimenti nel mondo. Presente anche un focus sportivo dedicato alla rubrica sugli Sport di montagna curata da Matteo Giglio, sul Rally 2023 di Luca Casali e sul TORX a cura di Davide Pellegrino; Barzellette e le Conte di Dzan fin e Dzan Fou sempre presenti.
L’Agenda 2024 è dedicata allo scultore della pietra ollare Gino Daguin, mentre le foto del calendario sviluppano un concept di Fabio Dibello dedicato a foto panoramiche di alcuni paesi valdostani.