Attualità - 15 novembre 2023, 07:37

Rischio chiusura tunnel del G.S. Bernardo, è la valdostana Sitrasb a dover versare 26 milioni

Ieri riunione urgente al ministero dei Trasporti a Roma, questa mattina a Palazzo regionale

Rischio chiusura tunnel del G.S. Bernardo, è la valdostana Sitrasb a dover versare 26 milioni

Piomba sulle problematiche valdostane dei trasporti (tunnel Monte Bianco e ferrovia) come una tegola che cade dal tetto, il dossier internazionale sul mancato versamento da parte italiana di 26 milioni di euro che rischia di portare alla chiusura del traforo del Gran San Bernardo. Questa mattina è prevista a Palazzo regionale una riunione urgente sul caso; ieri se n'è svolta una a Roma, convocata con urgenza dal ministro dei Trasporti, Matteo Salvini e alla quale, "stante la rilevanza della questione" si legge nella lettera di convocazione, ha preso parte anche il viceministro Edoardo Rixi.

La riunione di ieri nella capitalina via Nomentana aveva per oggetto 'Società italiana per il Traforo del Gran San Bernardo-Sitrasb - lavori di ventilazione'. E' infatti dalla Sitrasb, società detenuta al 63,50% dalla Regione Valle d'Aosta, che non sono mai arrivati i 26 milioni destinati a coprire la metà della somma necessaria per il cantiere al tunnel, soldi che invece la  società Tunnel du Grand-Saint-Bernard-TGSB SA ha messo prontamente sul piatto per identica somma.

Sul punto ovvero sull'inadempienza, fino ad oggi i vertici Sitrasb non sono mai stati chiari ma va da sé che, se fosse il Governo a Roma  a essere inadempiente, perché mai il presidente di Sitrasb, Edi Avoyer, ha chiesto al Governo l’attivazione di un finanziamento-ponte che sarebbe poi la stessa Sitrasb a dover rimborsare? La risposta a molti pare semplice: perché la Sitrasb ha dato il via libera a lavori che ad oggi soltanto la società svizzera TGSB Sa ha pagato.

Del dossier, in Valle ne aveva accennato il Sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Tullio Ferrante, nell’incontro pubblico del 27 ottobre scorso ad Aosta dal titolo ‘Trasporti e infrastrutture nell’arco alpino, quali prospettive?’. All’incontro partecipò anche Avoyer.

patrizio gabetti

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