"È una vergogna, in casa sono arrivati anche i topi. Come si può continuare a vivere così nel 2023?". A parlare è Maria Ursida, sorella di Antonino, pensionato non vedente cui quasi un anno fa fu assegnato un alloggio di edilizia popolare in via Lexert, quartiere Cogne di Aosta. Buchi nel muro, termosifoni bloccati, una cucina inesistente e una presa elettrica vicino al piatto della doccia. sono alcune delle condizioni di degrado dell'appartamento denunciate dagli Ursida in una conferenza stampa organizzata ieri pomeriggio nel piazzale di fronte al condominio in cui vive la famiglia aostana.
A sollevare il caso è stato il capogruppo in Consiglio Valle della Lega VdA, Andrea Manfrin: "Il signor Antonino era assegnatario di un alloggio che non era adatto alle sue necessità - ha spiegato Manfrin - e ha chiesto di cambiarlo. Gli alloggi disponibili sono pochi e cosi è ricorso al cambio consensuale, cioè allo scambio di alloggio con un altro assegnatario. Antonino fece un sopralluogo e in quanto non vedente fu accompagnato da un altro familiare che però non era nel pieno delle sue facoltà e sul verbale fu scritto che aveva visionato l'alloggio. Il cambio andò a buon fine ma il signor Antonino si è ritrovato con un alloggio che non è per nulla adatto alle sue condizioni di salute e gestione personale".
La sorella Maria ha aggiunto: "Dall'Arer ci hanno detto che per mettere a posto l'alloggio sarebbero sufficienti 3.000 euro, soldi a carico di mio fratello: noi abbiamo fatto fare una perizia e di euro ce ne vogliono almeno 50.000. Dove prendiamo questi soldi? Noi chiediamo soltanto un alloggio adatto alle esigenze di mio fratello".
Manfrin ha chiarito: "Da parte nostra, non abbiamo voluto spettacolarizzare una situazione o mettere sotto i riflettori una famiglia, bensì è stata la famiglia stessa che ci ha chiesto di poter parlare con gli organi di informazione per spiegare la situazione. Nonostante le nostre segnalazioni, a cui non abbiamo quasi mai ricevuto risposta, tra sabato scorso e questa mattina (lunedì 6 novembre ndr) l'Arer ha trovato il tempo di mandare una diffida per vietare lo svolgimento della conferenza stampa nell'alloggio".