Attualità - 27 ottobre 2023, 12:03

E' la Valle la regione italiana che accoglie meno migranti

E' la Valle la regione italiana che accoglie meno migranti

 La Valle d'Aosta è la regione italiana che accoglie di meno richiedenti asilo e titolari di protezione. La loro presenza nelle strutture di accoglienza della regione è inferiore allo 0,1% sul totale delle presenze a livello nazionale. Anche la loro incidenza rispetto alla popolazione residente nella regione è pari allo 0,1%.

I dati sono riportati nel dossier statistico immigrazione 2023 realizzato dal centro di studi e ricerche Idos, in collaborazione con il Centro studi Confronti e l'Istituto di studi politici San Pio V e con il sostegno del fondo 8x1000 della Chiesa Valdese. I dati presi in considerazione sono quelli del 2022. Nella classifica dell'accoglienza dei richiedenti asilo e dei titolari di protezione, la Valle d'Aosta è ultima dietro alla Sardegna (1,6%), il Trentino Alto Adige (1,5%) e al Molise (1,3%). Nel 2022, nella regione alpina, "il numero di richiedenti e titolari di protezione asilo è comunque cresciuto- si legge nel rapporto- anche a seguito dell'arrivo dei profughi dall'Ucraina".

Al 31 dicembre 2022, le persone accolte erano 131, di cui 100 nei Centri di accoglienza straordinaria (Cas) e in altre strutture e 31 nel Sistema accoglienza integrazione (Sai), che coinvolge i Comuni di Saint-Vincent, Champorcher, Saint-Rhémy-en Bosses e Aosta. Il numero è raddoppiato rispetto al 2021 (erano 60 le persone accolte) grazie all'attivazione di nuovi centri di accoglienza e all'aumento di 12 posti all'interno del progetto Sai riservati ai profughi afghani e ucraini. A fine giugno 2023, le persone accolte erano salite a 143 (109 nei Cas e 34 nel Sai).  

"Uno dei principali problemi delle persone che escono dal Sistema di accoglienza è il mercato immobiliare", dice William Bonapace, referente regionale del Centro studi e ricerche Idos. Che aggiunge: "C'è una grossa difficoltà a trovare casa nonostante ci siano molte case vuote". Lo conferma anche l'assessora alle Politiche sociali del Comune di Aosta, Clotilde Forcellati; "Dobbiamo cercare di accompagnare i proprietari di case, trasmettere loro fiducia, accompagnare anche le persone e monitorare, perché le diverse culture hanno anche un diverso modo di affrontare la cura dell'abitazione".

Per questo il Comune di Aosta ha attivato il progetto "Sentirsi a casa" per donne sole o con figli minori, finanziato con 500.000 euro, ed ha aderito al progetto LgNet3 del ministero del Lavoro per l'inclusione abitativa. "Se non ci occupiamo di politiche abitative e della presenza di case abitazioni il nostro lavoro di accoglienza sarà una lavoro a metà", conclude Forcellati.

Agenzia DIRE

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