Attualità - 24 ottobre 2023, 07:42

Aosta: Alla mensa della scuola Einaudi giornalisti 'giudici' del menù contestato dai genitori

Aosta: Alla mensa della scuola Einaudi giornalisti 'giudici' del menù contestato dai genitori

"Provare per credere", perlopiù, funziona sempre. Ed è con questa semplice ma comprovata logica che l'Amministrazione comunale di Aosta e la coop Vivenda, che gestisce il servizio mensa nelle scuole del capoluogo, hanno invitato i giornalisti lunedì 23 ottobre a pranzare in mensa con i bambini (anche se in un'altra stanza per ovvie e diverse ragioni). Nei giorni scorsi Laprimalinea.it e praticamente tutte le testate locali si sono occupate delle lamentele di genitori, soprattutto dei bimbi iscritti all'Istituzione scolastica 'Luigi Einaudi'. Si sono detti pronti a cancellare le iscrizioni al servizio di refezione lamentando "Troppe verdure e spesso bollite e scondite, cibi troppo cotti o troppo crudi, piatti che arrivano freddi al tavolo". Sotto accusa il menù in generale, ricco di alimenti ritenuti 'sconosciuti' ai bambini come ad esempio i cereali serviti nel loro stato naturale... di cereali (e non in forma di pastasciutta o nelle merendine) oppure il riso integrale, il pesto di barbabietola, le creme di ceci e similari.

"Alcuni bambini saltano del tutto il pranzo, altri mangiano ma restano 'affamati' o meglio insoddisfatti del menù e il disagio si ripercuote in classe con svogliatezza e agitazione", affermano i genitori, alcuni dei quali per ovviare al problema hanno segnalato la necessità per i loro figli di una dieta in  bianco, quindi più 'rassicurante' perché basata almeno su riso, pasta senza sugo e pesce. 

Ieri, alle 12,30 circa, un 'plotone' di giornalisti ha varcato la soglia dell'Einaudi per sedersi a tavola, accompagnato dall'assessore municipale all'Istruzione e Cultura, Samuele Tedesco, dalla dirigente dell'Einaudi, Stefania Magro e da due responsabili di Vivenda, Sylvie Ferracin e Giusi Delfino (nella foto insieme all'assessore Tedesco). Da più di un particolare, è stato evidente che né il personale della refezione né i cucinieri che hanno preparato i pasti erano a conoscenza della visita e questo è già un buon inizio.

Il menù ha consistito in: pasta al sugo; hamburgher di ceci con biete lessate e insalata; pane bianco (però a giorni alterni si serve anche pane integrale), una mela. 

Sulla quantità e qualità della pasta e del sugo nulla dire. La pasta era però un po' troppo cotta, e ciò molto probabilmente perché - come ha rilevato un collega che ha lavorato in una mensa scolastica per oltre un anno - i piatti sono preparati altrove e poi trasportati in mesa in contenitori termici, dove avviene una specie di 'seconda cottura'; il suggerimento è quindi di scolare la pasta un pò al dente così che durante il trasporto possa terminare la cottura e giungere in tavola 'a regola d'arte'. Il piatto di pasta è arrivato più tiepido che caldo e anche in questo caso il fatto che la cucina sia centralizzata rappresenta la principale causa del raffreddamento dei cibi. Freddino, nonostante la campana termica in cui ci è stato servito, era anche l'hamburgher di ceci (le biete, essendo verdura, sono rimaste un po' più calde) che però, a gusto del cronista de Laprimalinea, era buono, di giuste proporzioni e ben cotto. Il sale è usato con parsimonia ma va bene così.

 L'assessore Tedesco e il personale di Vivenda hanno spiegato che l'uso delle campane termiche per mantenere il cibo caldo sarà perfezionato ma a questo punto va però ricordato, come tutti i genitori sanno, che i bambini non prestano molta attenzione alla temperatura dei primi piatti (e nemmeno dei secondi, se è per questo): non amano anzi i cibi troppo caldi e a tavola chiacchierano, giocano e il cibo 'si fredda' per usare una classica espressione delle mamme. La mela era una buona - lucida al punto da ritenere che non fosse valdostana e questo è un peccato perché di mele buone ne abbiamo tante -, servita intera ma Ferracin e Delfino assicurano che ai bambini che ne chiedono una porzione, viene tagliata.

Non siamo i giudici di Masterchef, ma ci è stato chiesto un giudizio e dunque: si è trattato di un pranzo in una mensa scolastica dove la qualità e varietà del menu sono calcolati su parametri anti-spreco ancora in corso di sperimentazione; in cui temperature e tempi di cottura (soprattutto dei primi piatti) sono migliorabili ma certamente non esecrabili. Non tutte le pietanze (vedi ad esempio le biete) possono essere gradite dai bambini ma questa è un'esperienza che anche a casa i genitori vivono piuttosto spesso a meno di non ingozzarli di prodotti come se ne vedono tanti nelle pubblicità e che sono la prima causa di obesità infantile nel mondo. La quantità ha saziato un adulto di 80 chili quindi su questo parametro nulla da aggiungere. 

Su alcuni piatti approvati dalla Usl ma davvero 'maldigeriti' dagli alunni come il pinzimonio, Vivenda ha già proposto alcune modifiche: alcune sono state bocciate dalla Usl tempo addietro, su altre sono in corso le valutazioni, così come per la cottura dei cibi.

L’assessore Tedesco e la dirigente Magro sollecitano i genitori a provare il menù della refezione. E' sufficiente compilare un modulo reperibile sul sito ‘AmicoinComune’, nella sezione 'refezione' e inviarlo all’Ufficio pubblica istruzione del Comune. Nel giorno prescelto si potrà chiamare entro le 9 al numero 0165-300568 e prenotarsi per il pasto. E chi lo vorrà potrà in seguito scrivere opinioni ed eventuali suggerimenti a pg.laprimalinea@gmail.com  per farceli conoscere e noi pubblicheremo le vostre 'recensioni'. Sempre nella consapevolezza che si tratta di una mensa scolastica e non di un ristorante stellato.

pa.ga.

SU