"Sfilare in città per noi non vuol dire autocelebrarsi, gonfiare i muscoli. Semmai è il contrario; la sfilata per noi significa dire alla gente: siamo qui, con voi e per voi. Abbiamo cappello e uniforme ma portiamo pace". In queste parole delle migliaia Alpini giunti ad Aosta in occasione del centenario della sezione valdostana dell'Ana e del 25esimo Raduno del primo raggruppamento (che riunisce gli alpini di Piemonte, Liguria, Valle d'Aosta e Francia) c'è tutto il significato di una vera e propria missione che travalica il concetto puramente 'militare' e diviene spirito di servizio.
E questo spirito, al termine della sfilata iniziata ieri alle 15,45 e terminata in Cattedrale per la Messa celebrata dal Vescovo Franco Lovignana, lo ha ricordato il presidente della Giunta regionale, Renzo Testolin: "Tra poco verrà aperta, dove c'era la più importante caserma degli alpini per la Valle d'Aosta, la Testafochi, la nuova università valdostana. Questo è un passaggio di consegne che gli alpini lasciano al nostro territorio e ai nostri giovani".
"Speriamo che con questo passaggio di consegne- ha detto Testolin- lascino anche il loro spirito e la loro voglia di mettersi a disposizione della popolazione, quello che ha fatto la sezione valdostana in questi 100 anni, sempre vicina ai bisogni dei più deboli e sempre presente nei momenti di difficoltà. Questa presenza ci rende orgogliosi".
Alla sfilata, aperta dalla fanfara degli Alpini, hanno partecipato circa 1.500 alpini. Oggi domenica si replica con il corteo finale che da piazza della Repubblica conduce all'Arco d'Augusto. Sono stimate in città 8.000 persone tra Alpini e famigliari. "Avete già scosso la città. Avete portato la gente fuori dai negozi e dai terrazzi- ha detto il sindaco di Aosta, Gianni Nuti-. Non è stata una marcia trionfale ma di festa e questo è il modo con cui marciano gli Alpini oggi e siete per noi anche un supporto per animare la città".
E ha aggiunto: "Voi e la montagna siete una cosa sola e tutte le caratteristiche di bellezza, di impegno e di speranza che la montagna esprime voi lo incarnate nel vostro stile di vita. Quando c'è bisogno voi vi unite e ci date una mano per migliorare la convivenza civile di questa città e la solidarietà".