Il caso forse più importante è la denuncia in procura, da parte della Divisione amministrativa e sociale della questura di Aosta, nei confronti dei gestori di un bar del capoluogo per "un'attività di somministrazione di alcolici a minorenni".
I titolari "erano stati già colpiti sul finire dello scorso anno dalla misura della sospensione dell'attività di somministrazione alimenti e bevande" riguardo a "rischi e pericoli per l'ordine e la sicurezza pubblica".
L'attività, svolta dalla polizia insieme alla Guardia di finanza, ai carabinieri, alla Polizia locale e ai Vigili del fuoco, ha condotto a 27 "situazioni oggetto di verifiche" che sono state sviluppate tra maggio e settembre insieme ai vigili del fuoco e alle altre forze dell'ordine in esercizi commerciali che offrono intrattenimento e spettacolo, non solo discoteche ma anche locali muniti di licenza di somministrazione alimenti e bevande che occasionalmente intrattengono i propri clienti con musica dal vivo o diffusa tramite i cosiddetti DJ Set.
Sono state scoperte "tre feste danzanti i realizzate senza la prevista autorizzazione del sindaco e sprovviste anche di segnalazione certificata inizio attività" e "due contesti commerciali in cui vi era assenza del precursore alcoltest (obbligatorio per locali aperti oltre la mezzanotte e che somministrano alcolici)". Ma anche una festa patronale svoltasi nel luglio scorso ad Aosta e un locale pubblico del capoluogo valdostano in cui sono stati trovati due buttafuori "irregolari quanto a posizione lavorativa".
"In tre casi - fa sapere la questura di Aosta - si è proceduto a formale diffida" quindi "convocando i promotori/organizzatori di eventi programmati senza aver adottato la corretta procedura autorizzativa, in cui era previsto ballo da discoteca in luoghi assolutamente inidonei".
In un caso, in particolare, "la festa da discoteca si sarebbe dovuta svolgere in assenza di quegli elementi strutturali a garanzia della pubblica incolumità (sistema antincendio, impatto, acustico)".