Lo ha detto Schopenhauer: “Quando ci si accorge che l‘avversario è superiore e si finirà per avere torto, si diventi offensivi, oltraggiosi, grossolani, cioè si passa dall’oggetto della contesa (dato che lì si ha partita persa) al contendente e si attacca in qualche modo la sua persona.”
Anche se non si può certo dire che la schermaglia intercorsa giovedì scorso in Consiglio Valle tra l'assessore Luigi Bertschy e il consigliere di Forza Italia Pierluigi Marquis abbia contrapposto un 'superiore' a un 'inferiore' (ovviamente in riferimento alle capacità politiche e amministrative) perché, indipendentemente dalle ideologie politiche, non esiste un sistema di misura in grado di stabilire chi tra i due contendenti 'ne ha di più' dell'altro e soprattutto a entrambi va riconosciuta pari dignità istituzionale, la pindarica, inattesa replica dell'assessore - assai stimato peraltro per essere uomo dotato di critica 'mirata' e mai personalistica - a una legittima richiesta del consigliere ha lasciato perplessi molti osservatori.
Non al bar ma in aula consiliare la risposta "Lei veniva in ritardo alle riunioni" alla richiesta di informazioni su un ambizioso - ma non per questo irrealizzabile - progetto autostradale riduce il peso politico e dialettico di chi la formula, perché di fatto elude, nella sede istituzionale più appropriata anzi l'unica legalmente valida, una domanda che si presuppone posta negli interessi della collettività e non certo del singolo richiedente. E quindi indipendentemente dal rispetto o meno dell'orario delle commissioni da parte del consigliere Marquis, l'assessore Bertschy una risposta seria e precisa alla domanda se un'opera fosse stata o no inserita nel Piano trasporti doveva darla.
E tutto sommato l'ha anche data, mascherata però in un intervento sul fatto che il Piano trasporti era stato cambiato in corsa nel programma elettorale, programma condiviso nel 2020 dalle Forze politiche di una coalizione della quale allora anche lo stesso Marquis faceva parte e che gli aveva permesso di entrare in Consiglio regionale non per merito dei suoi ormai pochi voti (almeno secondo l'attuale assessore ai Trasporti) ma di quelli dello stesso Bertschy, di Carlo Marzi e di Albert Chatrian.
Questo in realtà non è vero: i 2667 voti ottenuti complessivamente da Bertschy, Chatrian, Marzi e Marquis nella coalizione 'Alliance- Stella Alpina -Italia Viva' non avevano raggiunto il quorum, ottenuto invece, in virtù della legge elettorale che si vuole cambiare, grazie ai voti di tutti i componenti della lista.
Il poco edificante scambio di carinerie tra Marquis e Bertschy (onestamente, in questa circostanza, soprattutto a causa di quest'ultimo) è però semplicemente uno specchio fedele del clima che in quell'Aula si respira da molto tempo e che nessuna promessa di cambiamento è riuscita sino ad oggi a diradare.
Il Consiglio Valle ha smarrito la bussola dell'orientamento politico e amministrativo, ripiegato in querelles senza senso, finalizzate a vanti personali, ad affermare singole qualità e non interessi comuni. Questo non perché manchino problemi da affrontare, dossier da chiudere. Ma perché sembra che nessuno sappia più prendersi la responsabilità di affrontarli.