Oltre a essere rifugio e scrigno dei beni e degli affetti, la nostra casa può 'curarci'? Addirittura, può 'guarire' alcuni nostri malesseri? Certamente, il benessere domestico o meglio una smart home può largamente contribuire a prevenire e combattere malattie, depressioni, 'stati generali' malsani. Questo è il tema principale della nostra rubrica Abitare il Benessere, curata dall'ingegnere Andrea Rotta, un autentico esperto di comfort abitativo, un titolato professionista che ha dedicato la propria vita e le proprie competenze allo scopo di far star bene le persone nei luoghi dove maggiormente trascorrono la loro esistenza.
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Vivi in un ambiente dove l’aria è sana, pulita e salubre?
Architetti, ingegneri e tecnici come medici
Come i medici in base ai sintomi risalgono alla malattia, architetti, ingegneri e tecnici, dalle manifestazioni anomale e dalla lettura di alcuni parametri, sono in grado di risalire alle cause che le hanno determinate.
Come i medici dispongono oggi di una serie di strumenti e apparecchiature per individuare la natura e seguire il decorso di una malattia, così i tecnici hanno messo a punto analoghi mezzi per migliorare le condizioni di vivibilità all’interno delle abitazioni e ridurre i consumi.
E’ quindi buona cosa contattare un tecnico o meglio ancora uno specialista, per evitare peggioramenti sulla propria salute e quella della propria abitazione, al fine di eseguire con la corretta strumentazione, le misure per identificare la presenze di quelle sostanze che stanno portando insalubrità all’ambiente in cui si trascorre la maggior parte del tempo della nostra giornata.
Come arieggiare gli ambienti chiusi
Al fine di migliorare la qualità dell’aria interna è fondamentale non solo limitare le sorgenti di sostanze inquinanti, ma anche garantire una corretta aerazione dei locali al fine di rinnovare l’aria degli ambienti confinati, estraendo l’aria viziata e tenendo sotto controllo i livelli di umidità.
La ventilazione, che sia realizzata in maniera naturale attraverso l’apertura dei serramenti o attraverso un sistema di ventilazione meccanica, è indispensabile per ottenere una buona qualità dell’aria indoor.
Nella maggior parte dei casi, sia in edifici residenziali che nei luoghi di lavoro, il ricambio dell’aria è demandato all’apertura delle finestre. Questa modalità di controllo della qualità dell’aria è totalmente aleatoria e legata alle sensazioni di chi occupa l’edificio. Nei periodi invernali, quando le temperature esterne sono rigide, difficilmente le finestre vengono aperte per evitare di raffreddare le stanze o, se anche l’operazione viene eseguita, il tempo di apertura delle finestre è troppo breve per permettere il completo ricambio dell’aria interna.
Inoltre è fondamentale sottolineare come sia particolarmente importante l’aspetto energetico nel ricambio naturale dell’aria indoor, in quanto l’apertura dei serramenti comporta l’ingresso di notevoli quantità d’aria esterna a bassa temperatura (o ad alta temperatura nei periodi estivi) e il conseguente squilibrio termico. Viste le linee guida dettate dalle normative europee e nazionali, che richiedono la costruzione di edifici sempre più a basso consumo energetico e ad alti livelli di isolamento, sembra essere un controsenso l’apertura delle finestre per il ricambio dell’aria.
Per questi motivi è importante che il controllo della qualità dell’aria degli ambienti indoor sia realizzata attraverso impianti di ventilazione meccanizzata per il rinnovo dell’aria ambiente. Attraverso questa tipologia di impianto è possibile mantenere un buon livello dell’aria indoor attraverso l’estrazione dell’aria viziata e l’immissione di aria esterna in continuo, col duplice vantaggio, rispetto alla classica aerazione naturale ottenuta mediante l’apertura delle finestre, di poter filtrare l’aria in ingresso e recuperare l’energia termica contenuta nell’aria espulsa, con uno scambiatore di calore o recuperatore.
La possibilità di poter trattare l’aria di rinnovo attraverso l’utilizzo di filtri permette di aumentare notevolmente la qualità dell’aria, limitando soprattutto l’ingresso di particolato all’interno dell’ambiente confinato.
Come ridurre la spesa energetica: efficientamento
Ridurre l’inquinamento significa anche ridurre la bolletta per la spesa energetica, che come molti si sono accorti, continua ad aumentare vertiginosamente anno dopo anno.
E allora che fare, per ridurre la spesa energetica.
I rimedi sono molti, primo fra tutti migliorare l’isolamento delle nostre abitazioni utilizzando sistemi a cappotto che portano a risparmiare fino al 50% la spesa.
E’ possibile realizzare questo tipo di isolamento sia in edifici di nuova costruzione sia in edifici esistenti, indipendentemente dalle soluzioni impiantistiche di riscaldamento, dal tipo di serramento previsto o presente, e dall'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili. Un cappotto ben fatto permette di eliminare le dispersioni termiche e i dannosissimi ponti termici, ossia le vie di fuga privilegiate per il calore (presenti ad esempio in solai interpiano, negli attacchi di tramezze su muratura esterna, nei pilastri, nei davanzali, nei balconi, ecc.).
Gli step successivi sono quelli di sostituire i vecchi impianti con nuovi impianti ricorrendo alle fonti rinnovabili, quali solare, geotermico e pompe di calore, o comunque sistemi che non prevedono l’utilizzo di fonti rinnovabili.
Il cambio dei serramenti può essere un danno: perché?
Quando arrivano i nuovi serramenti, l’effetto immediato è quello di un piacevole benessere, più caldo e meno rumore.
Nel frattempo si continua a vivere come ha sempre vissuto, mantenendo le stesse abitudini e gli stessi comportamenti, limitando l’apertura delle finestre.
E dopo sei mesi facendo le pulizie di primavera, si scopre dietro agli armadi la presenza di muffa.
Con i nuovi serramenti, dotati di vetri basso-emissivi con gas argon all’interno, i valori di trasmittanza del nuovo serramento si riducono a un terzo. Questo significa che le temperature superficiali saranno più elevate e per vedere l’acqua gocciolare sul vetro camera bisogna raggiungere valori di umidità relativa prossimi al 90%.
Quindi non vedendo più condensa sui vetri, si pensa che sia si stia molto meglio di prima, ma si è annullato il ricambio naturale di aria.
I vecchi serramenti infatti, garantivano un ricambio automatico pari a 4 m3/h per ogni metro di perimetro. I nuovi serramenti invece sono in Classe 4, e i ricambi gratuiti scompaiono perché i giunti di posa son perfettamente sigillati, e sono a perfetta tenuta stagna.
La vita impone i suoi ritmi e si continua a cucinare, a farsi la doccia, e nelle giornate di pioggia a stendere la biancheria in casa, con la differenza che mentre prima si avevano degli scambi gratuiti d’aria ora deve agire manualmente o meccanicamente per ricambiare l’aria.
Questo significa che sono necessarie nuove abitudini:
– Ventilare più frequentemente gli ambienti;
– Aprire completamente la finestra dopo aver fatto la doccia;
– Aprire completamente la finestra dopo aver cucinato;
– Aprire completamente la finestra al risveglio;
-Evitare di stendere la biancheria umida o bagnata in casa.
Pensate che una famiglia media, con un normale stile di vita, produce una quantità di vapore quantificabile in almeno 6-7 Kg di acqua, che da qualche parte dovrà pur andar a finire.
Arieggiare correttamente è la condizione indispensabile per mantenere un ambiente salubre, soprattutto dopo aver sostituito i vecchi serramenti, por evitare il proliferare di muffa.
Controlla sempre temperatura e umidità: perché?
Qual è l’umidità ideale in casa?
L’umidità ideale minima domestica – nella stagione invernale – non dovrebbe scendere sotto il 40/45%, quella massima non dovrebbe superare il 50/55%.
Con percentuale bassa (sotto il 40%) avrai un clima interno troppo secco.
Con percentuale alta (oltre il 60%, per lunghi periodi) rischi condense e muffe.
Due situazioni da scongiurare, perché nocive per la salute.
Per misurare correttamente l’umidità in casa è necessario lo strumento giusto, ovvero un igrometro.
Questo dispositivo rileva l’umidità relativa dell’aria, espressa in percentuale.
Regole di utilizzo per la corretta misurazione:
◼︎ non inserirlo dentro mobili/pensili;
◼︎ non posizionarlo negli angoli;
◼︎ tenerlo lontano da fonti di calore/porte e finestre che apri spesso. La percentuale rilevata dall’igrometro è il valore di riferimento.
In commercio ci sono strumenti semplici che danno il valore di umidità e di temperatura: occhio a non superare i valori di temperatura oltre i 20-22°C per.
Il tepore in casa, quando fuori fa freddo, è una delle eccezionali comodità regalateci dalla tecnologia, ma non bisogna abusarne. Una corretta regolazione del riscaldamento è fondamentale per tenere sotto controllo i consumi – dato che per ogni grado centigrado in più, crescono del 5-10%, ma anche per la salvaguardia dell’ambiente. L’eccesso di emissioni degli impianti termici, infatti, danneggia la qualità dell’aria che tutti noi respiriamo, a discapito della nostra salute.
A cura di Andrea Rotta
Vi ricordiamo che nella rubrica 'Abitare il Benessere' troverete la parte I,II e III relativa all'argomento trattato cliccando sul seguente link https://www.laprimalinea.it/sommario/argomenti/abitare-il-benessere.html
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Chi è Andrea Rotta?
Torinese d'origine, 51 anni, laureatosi al Politecnico di Torino nel maggio 1998 e iscritto all'Ordine degli ingegneri della Valle d'Aosta dal giugno 1999, Andrea Rotta opera da oltre vent'anni nel campo della progettazione, costruzione e gestione di impianti di climatizzazione con attenzione allo sviluppo delle energie rinnovabili e risparmio energetico.
Più di 200 gli impianti realizzati con tecnologia fotovoltaica, solare termico, pompa di calore, biomassa, cogenerazione. Oggi promuove la costruzione di edifici in bioedilizia e la riqualificazione energetica del patrimonio esistente. Un lavoro che ormai è diventata pura passione nel veder realizzato il sogno della sostenibilità ambientale che da una singola abitazione, come una goccia nel mare, farà la differenza nel nostro futuro e quello delle future generazioni.
Nel 2017 ha scritto il libro 'Era meglio fare l’idraulico!' in cui descriveva le difficoltà nell’iniziare a svolgere la libera professione, sempre alla ricerca di un modo migliore di proporre ai clienti, soluzioni innovative per vivere in comfort.
L’ingegner Rotta ha più volte sottolineato come sia importante prendere questo problema sul serio. Rotta si occupa, quindi, da molti anni delle energie rinnovabili e soprattutto del risparmio energetico, tanto da aver scritto dei libri in merito, tra i quali i più noti e apprezzati sono 'SmartHome' e 'Aria Pulita', 'Guida sul confort abitativo' e durante il periodo di quarantena Covid ' Come sanificare' tutti scaricabili gratuitiamente sul suo sito https://www.andrearotta.com/
Per maggiori informazioni consultare il sito https://www.andrearotta.com/ e il canale https://www.youtube.com/channel/UC9sqWNUPfrH_v9GbtsrA3ag