Dopo averla accesa assieme a Micol Jerusel, è stato Eddy Collomb, il fratello del 'gigante buono' Gianni Collomb morto meno di un mese fa a La Thuile, ad avviare questa mattina dall'ingresso del Palazzo di Giustizia 'Giovanni Selis' di Aosta il percorso della Fiaccola della Memoria e della Legalità portata a staffetta dai ciclisti tedofori nell'ambito del Memorial day 2023, evento che vuole ricordare le vittime del dovere, del terrorismo, della mafia e di ogni forma di criminalità.
L'iniziativa è organizzata dal Sindacato autonomo di polizia-Sap sotto l'egida della Procura della Repubblica, del Tribunale di Aosta e nell'ambito delle azioni del Piano regionale sulla corresponsabilità educativa e sulla legalità.
Il gruppo di ciclisti di Polizia di Stato, Corpo valdostano dei vigili del fuoco, Esercito, Guardia di finanza, Arma dei carabinieri e Corpo forestale della Valle d'Aosta l'ha trasportata lungo un percorso in ricordo delle vittime del dovere che raggiunge per prima la stele al pretore Selis in via Monte Vodice, poi la 'pietra di inciampo' dedicata al commissario di polizia Camillo Renzi davanti alla questura di Aosta, in seguito la caserma dei Vigili del fuoco intitolata a Erik Mortara, l'eliporto di Pollein, dove in un incidente in elicottero morirono, il 14 maggio di 50 anni fa, sette militari e infine la Fondazione Ollignan a Quart.
"Quest'anno - ha detto il sostituto procuratore Manlio D'Ambrosi - è stato arrestato Matteo Messina Denaro, ma le mafie non sono sconfitte perché senza l'apporto costante della società civile, senza la scuola, non possono effettivamente essere sconfitte. Le mafie lo sanno e hanno paura della consapevolezza che si può vivere in un mondo senza paure e violenza".
Massimo Denarier, segretario generale del sindacato di polizia Sap, commosso ha ricordato alcuni uomini e donne che in Valle hanno perso la vita "prestando servizio e soccorso ad altre persone, con spirito di sacrificio e abnegazione che devono restare vivi nel nostro ricordo".
Chiara Paglino, di Libera Vda, ha sottolineato: "Abbiamo bisogno di una memoria attiva, che renda vivo chi non può più parlare per sé. Dobbiamo cogliere motivazioni e principi di tutti coloro che hanno lottato contro la violenza e la criminalità e portarli avanti".