Mirko e Milena Chapellu, amministratori della omonima società Chapellu srl, sono indagati dal pm Francesco Pizzato della procura di Aosta per l'incidente sul lavoro in cui il 20 marzo scorso era rimasto infortunato Ivan Hérin, l'autista di 40 anni di Fénis precipitato per circa 40 metri in una cava di marmo verde dorato in località Cheran, a Verrayes, riportando un trauma cranico e un politrauma, oltre a diverse ferite superficiali.
La procura di Aosta ha formulato al momento l'ipotesi di reato di lesioni personali colpose con violazione della norme sugli infortuni sul lavoro, ma l'indagine non è ancora chiusa.
Hérin era impegnato a caricare il camion quando è sceso dal mezzo incamminandosi verso il ciglio dell'impianto di estrazione. E' stato lo scavatorista a notarne, dopo qualche minuto, il corpo sul fondo della cava, alta poco meno di 40 metri. Sul posto è giunto l'elisoccorso insieme ai carabinieri e ai funzionari del Servizio prevenzione incidente sul lavoro-Spresal della Usl Vda.
Secondo gli accertamenti dell'Ispettorato del lavoro, la zona da cui Hérin era precipitato (l'incidente è stato autonomo ovvero senza il coinvolgimento di altre persone) avrebbe dovuto essere protetta con delle barriere alte circa 70 cm, come prescritto con un provvedimento che aveva fatto seguito a un sopralluogo del 2020. Non essendo però state rinvenute le barriere, il pm Francesco Pizzato ha disposto il sequestro preventivo d'urgenza della cava, che il gip di Aosta ha convalidato.