Nel 2017 Calvin Harris pubblicò “Funk Wav Bounces Vol. 1”, una raccolta di funk estivo leggero e tropicale e tante stelle come featuring.
Già allora il dj e producer di origine scozzese intuì che l'EDM, cioè il genere che aveva contribuito a far nascere, avrebbe subito un notevole calo di popolarità e che invece la disco-funk analogica e un po' nostalgica resa contemporanea dalle voci di popstar e nuovi nomi della nascente trap, avrebbe preso il sopravvento.
Il risultato fu un disco godibilissimo anche per gli anni successivi in cui Harris è tornato a sfornare superhit house come “One Kiss” con Dua Lipa.
La formula in fondo non cambia troppo: strumentazione per lo più analogica (ci sono anche assoli di chitarra), grandi star a cantare, pezzi nu-disco e funk ma, rispetto al precedente con un beat più lento e rilassato, con il risultato che i pezzi tendono ad assomigliarsi un po' tutti.
Per quanto riguardo i partecipanti oltre a qualche nome del disco precedente (Offset dei Migos, Pharrell e Snoop Dogg) ci sono una serie di “nomi grossi” come Justin Timberlake, Dua Lipa, Pusha T, Joria Smith etc, anche se nessuno di questi fa la differenza.
Semmai è più interessante approfondire qualche voce nuova o meno nota, come la regina della dancehall giamaicana Shenseea combinata con la timbrica più pulita di Charlie Puth, oppure l'iperattivo rapper del New Jersey Coi Leray.
Tra le canzoni da segnalare invece c'è da segnalare l'ottima base di “New Money”, lo straordinario uso degli archi in “New to you” e i due singoloni “Potion” con la coppia Dua Lipa-Young Thug e “Stay with me”.
Insomma, si conferma il fatto che in tempi di post-pandemia a livello globale la musica dance (con una consistente quota retrò) sia diventata il nuovo pop, o quantomeno sembra guardando le ultime produzioni di Dua Lipa, Lady Gaga e l'ultimo Beyoncé. E nella sua leggerezza, quasi inconsistenza, e ripetitività questo “Funk Wav Bounces Vol. 2” rischia di diventare il Disco dell'Estate 2022, inteso come genere e categoria musicali e non come un giudizio qualitativo, anche se paragonato ai tormentoni italiani dai quali siamo tormentati, qui Calvin Harris sembra Nile Rodgers ai tempi degli Chic.
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