Cultura - 23 luglio 2022, 11:33

Korn- Requiem

Dopo diciott'anni tornano i Korn con Requiem; SpazioMusica ci offre la recensione di questo disco composto durante il lockdown

Korn- Requiem

Korn -Requiem

Diciott’anni non sono pochi, anzi sono un’infinità. In questo lasso di tempo una persona diventa maggiorenne, ci sono band che nascono, pubblicano un fottìo di dischi, si sciolgono e avviano le proprie carriere soliste.

Ai Korn ci sono voluti diciott’anni per pubblicare di nuovo un disco davvero buono e convincente dall’inizio alla fine. Requiem è davvero un ottimo lavoro, non stiamo parlando né di un capolavoro né tantomeno di una rivoluzione copernicana, ma di un disco davvero ispirato, sentito e davvero piacevole. Composto durante il lockdown e pesantemente influenzato, anche tematicamente, tanto da quel clima surreale quanto dalla vera e propria degenza da Covid-19 che ha coinvolto diversi membri della band, Requiem è un lavoro cupo, diretto e essenziale sia a livello compositivo che di suoni. Un disco compatto e senza troppe sovrastrutture, scegliendo un approccio decisamente più rock, ma senza suonare in modo nostalgico.

Sin dall’ottima doppietta iniziale Forgotten / Let The Dark Do The Rest si intuisce che la band ha virato su territori più classici, ma anche più sentiti, senza rinunciare ad alcune soluzioni melodiche che hanno contraddistinto sia la produzione più recente che dischi come Untouchables (di gran lunga il più sottovalutato della band). Il risultato di questa sintesi sono nove brani senza neanche una canzone sottotono, che pur non regalando particolari sorprese – ma parliamo di una band che sta in giro da trent’anni – non possono che essere accolti con particolare entusiasmo. Ovviamente ci si potrebbe interrogare sulla reale necessità di un disco dei Korn nel 2022, essendo il fenomeno del nu metal morto, sepolto e decomposto, ma personalmente, oltre a trovare tali questioni davvero oziose, credo che i Korn andassero ben al di là di quel genere e che si siano meritatamente guadagnati un posto nella storia del rock. Quindi bentornati Korn, e magari la prossima volta non aspettiamo tutto questo tempo.

 

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